Stadi Italiani ancora mezzi vuoti nella stagione 2015/16: la Juve supera il 90% di riempimento, ma la Lazio si ferma al 28%

Neppure le vittorie riportano i tifosi allo stadio. Dopo un successo solo il 2% in più dei supporter torna a seguire nel match successivo la propria squadra del cuore. Il dato emerge da un’indagine condotta dalla testata online SuperNews (news.superscommesse.it) effettuata esaminando i risultati di tutte le partite giocate fino alla trentesima giornata di Serie A e l’affluenza di spettatori di ogni match. La tendenza dei supporters italiani, quindi, è quella di non farsi influenzare eccessivamente dal risultato del turno precedente. La media spettatori generale passa infatti dal 54,8% in seguito a una sconfitta al 56,3% successivo a una vittoria. “Gli italiani – sottolinea SuperNews- allo stadio non ci vanno a prescindere, perchè lo ritengono inadeguato, perchè vacillano i sistemi di sicurezza, perchè i biglietti hanno un costo troppo elevato o semplicemente perchè la domenica preferiscono rimanere a gustarsi la partita sul proprio divano”. Non a caso la media italiana di riempimento degli stadi è pari al 55,2%. La Ligue 1 francese ha il 66,8%, la Liga spagnola il 68,3%, mentre a dominare la scena sono Bundesliga e Premier League, rispettivamente con il 91,9% e il 95,5%.

Nove squadre su 20 di Serie A occupano gli stadi per una media inferiore al 50%. Il gradino più basso è occupato dalla Lazio, con una media spettatori pari al 28,4%. Tuttavia, per quanto riguarda la formazione biancoceleste e la Roma (con una percentuale del 48,3%) va fatto un discorso differente, in quanto gran parte di entrambe le tifoserie non entra all’Olimpico da inizio campionato per protesta nei confronti dell’introduzione delle barriere nelle curve, una misura adottata dal prefetto Gabrielli. Le tifoserie più fedeli sono quelle della Fiorentina (con una percentuale del 65,3%) e del Genoa che registra il 58,5% di presenza fissa a Marassi. Rientrano in questa particolare categoria anche il Carpi e il Frosinone, rispettivamente con il 43,2% e il 73,9% e la Juventus, sebbene dopo i risultati negativi nelle prime due giornate aveva fatto registrare un calo del 24% circa. La Vecchia Signora è in testa a questa speciale classifica degli spettatori, con una presenza media del 92,5%. La stessa crescita dopo le prime gare l’ha subita anche il Napoli (con il 64,8%), anche se il comportamento dei suoi sostenitori, nonostante il campionato ad altissimi livelli, sia schizofrenico: il numero di spettatori varia spesso. La formazione partenopea, nonostante l’entusiasmo per i successi consecutivi ottenuti contro Juventus, Milan, Fiorentina e Chievo, che avevano raccolto una fetta media di pubblico del 74,7%, ha ospitato solo il 46,2% di supporters nel successivo impegno contro il Palermo. L’anomalia si è ripetuta al 18° turno, quando nella sfida interna contro il Torino, con la formazione di Sarri a un passo dalla vetta, il San Paolo si è riempito solo per il 55,3%, mentre nella partita di due settimane prima contro la Roma, che aveva seguito la sconfitta di Bologna, erano accorsi in circa 55mila, ovvero il 92,5%.

Discontinua è anche la presenza dei tifosi romanisti sugli spalti. I giallorossi hanno stabilito il record negativo nel match casalingo contro il Palermo (35,39%), giocato dopo una serie di 4 vittorie consecutive. La stessa discontinuità si riscontra tra i sostenitori di Milan, Sassuolo e Udinese, che vedono riempirsi o svuotarsi lo stadio senza una precisa motivazione.

I tifosi della Lazio sembrano quelli maggiormente legati ai risultati. Impegnati da anni nella lotta alla presidenza di Claudio Lotito, hanno spesso disertato lo stadio come forma di protesta. L’anno scorso, però, con la squadra in lizza per il terzo posto, lo stadio ha cominciato a riempirsi, per poi svuotarsi nuovamente in questa stagione dopo l’eliminazione nei preliminari di Champions e le sconfitte nelle prime giornate. Nel match casalingo della settima giornata contro il Frosinone, con Candreva e compagni a ridosso del terzo posto, i sostenitori biancocelesti avevano occupato il 39,3% dello stadio, mentre nelle ultime uscite l’Olimpico era quasi vuoto. Contro il Sassuolo gli spettatori presenti erano solo 14mila, il 19,8%. Il pubblico più dipendente dalle vittorie è però senza dubbio quello interista. Con i nerazzurri in testa per quasi l’intero girone d’andata, San Siro era pieno mediamente per il 60,6%, vedendo poi crollare questa statistica al 44,5% dopo i passi falsi coincisi con l’inizio del 2016. Contro la Lazio ad esempio (17esima giornata) c’era il 57,8% di pubblico; statistica che si è abbassata al 39,3% nella gara contro il Chievo, dopo aver raccolto solo due punti nelle precedenti quattro giornate.

In Spagna, tra i club con più alta percentuale di affluenza non figura il Barcellona, campione di tutto, ma al primo posto a sorpresa c’è l’Eibar (83,8%) seguito da Real Madrid e Athletic Bilbao (79%), il punto più basso è rappresentato invece dall’Espanyol, con il 43,1%. In Francia il Psg, oltre a farla da padrone in termini di risultati, guida anche la speciale classifica degli spettatori, con il 93%, mentre sono solamente tre le società che accolgono una media spettatori inferiore al 50%, ovvero Montpellier (38,1%), Monaco (41,8%) e Tolosa (42,1%). Straordinari, invece, sono i numeri di Inghilterra e Germania che, Hertha Berlino a parte, partono da una percentuale minima dell’80,5%, con il Bayern Monaco che raggiunge l’apice, riempiendo l’Allianz Arena in ogni ordine di posto. E pensare che il club della capitale tedesca, al momento terzo in classifica, non disputa una stagione a questi livelli da quasi 20 anni. Oltremanica è invece il Norwich a comandare, nonostante occupi la quartultima posizione e non abbia vinto per 11 partite di fila. Alle sue spalle c’è infine il Manchester United, che affronta il periodo più complicato della sua storia dal 1989 ad oggi.

 

  • agostino ghiglione |

    Diciamo,intanto, che quest’anno su 20 squadre 10 giocano nella stessa città (Milano,Verona,Roma,Genova e Torino) e soltanto nel caso di Torino le due squadre giocano in due diversi stadi (Juventus nel suo stadio di proprietà e Torino all’Olimpico che non è suo ma che non condivide con nessun altro).Per cui potrebbe essere l’unico caso di raffronto “dell’effetto Stadio” sulla partecipazione del pubblico.Il Braglia si divide tra il Carpi (Serie A) e Modena (Serie B).Detto questo,visto cosa succede a Roma tra le tifoserie di Roma e Lazio che disertano anche il Derby, e aggiunto che anche a Napoli non si raggiunge il pubblico che c’era quando giocava Maradona siamo proprio sicuri che Stadi nuovi e di proprietà risolverebbero il problema della partecipazione del pubblico all’evento sportivo o c’è una disaffezione dovuta al fatto che il 100% delle partite va in TV e che il pubblico non si è ancora abituato a digerire lo “spezzatino” propinato.Il più indigesto è proprio quello offerto all’ora di pranzo domenicale.Come dimostrato domenica scorsa a Udine.Comunque in tutti gli stadi inglesi il settore ospiti(normalmente di 3.000 posti) è semplicemente delimitato da “steward” senza alcuna altra barriera e men che meno reti di protezione(di lato e di sopra) come se dovessero essere controllate delle bestie
    feroci.

  • agostino ghiglione |

    Diciamo,intanto, che quest’anno su 20 squadre 10 giocano nella stessa città (Milano,Verona,Roma,Genova e Torino) e soltanto nel caso di Torino le due squadre giocano in due diversi stadi (Juventus nel suo stadio di proprietà e Torino all’Olimpico che non è suo ma che non condivide con nessun altro).Per cui potrebbe essere l’unico caso di raffronto “dell’effetto Stadio” sulla partecipazione del pubblico.Il Braglia si divide tra il Carpi (Serie A) e Modena (Serie B).Detto questo,visto cosa succede a Roma tra le tifoserie di Roma e Lazio che disertano anche il Derby, e aggiunto che anche a Napoli non si raggiunge il pubblico che c’era quando giocava Maradona siamo proprio sicuri che Stadi nuovi e di proprietà risolverebbero il problema della partecipazione del pubblico all’evento sportivo o c’è una disaffezione dovuta al fatto che il 100% delle partite va in TV e che il pubblico non si è ancora abituato a digerire lo “spezzatino” propinato.Il più indigesto è proprio quello offerto all’ora di pranzo domenicale.Come dimostrato domenica scorsa a Udine.Comunque in tutti gli stadi inglesi il settore ospiti(normalmente di 3.000 posti) è semplicemente delimitato da “steward” senza alcuna altra barriera e men che meno reti di protezione(di lato e di sopra) come se dovessero essere controllate delle bestie
    feroci.

  • agostino ghiglione |

    Diciamo,intanto, che quest’anno su 20 squadre 10 giocano nella stessa città (Milano,Verona,Roma,Genova e Torino) e soltanto nel caso di Torino le due squadre giocano in due diversi stadi (Juventus nel suo stadio di proprietà e Torino all’Olimpico che non è suo ma che non condivide con nessun altro).Per cui potrebbe essere l’unico caso di raffronto “dell’effetto Stadio” sulla partecipazione del pubblico.Il Braglia si divide tra il Carpi (Serie A) e Modena (Serie B).Detto questo,visto cosa succede a Roma tra le tifoserie di Roma e Lazio che disertano anche il Derby, e aggiunto che anche a Napoli non si raggiunge il pubblico che c’era quando giocava Maradona siamo proprio sicuri che Stadi nuovi e di proprietà risolverebbero il problema della partecipazione del pubblico all’evento sportivo o c’è una disaffezione dovuta al fatto che il 100% delle partite va in TV e che il pubblico non si è ancora abituato a digerire lo “spezzatino” propinato.Il più indigesto è proprio quello offerto all’ora di pranzo domenicale.Come dimostrato domenica scorsa a Udine.Comunque in tutti gli stadi inglesi il settore ospiti(normalmente di 3.000 posti) è semplicemente delimitato da “steward” senza alcuna altra barriera e men che meno reti di protezione(di lato e di sopra) come se dovessero essere controllate delle bestie
    feroci.

  • agostino ghiglione |

    L’ho scritto nel precedente articolo che riportava la iniziativa del nuovo Stadio Casaleno del Frosinone ma lo ripeto qui per raggiungere altri potenziali lettori:

    “Leggo che anche il Cagliari,con il concorso di B futura, ha il progetto di un Nuovo Stadio come annunciato dal Presidente della Serie B Abodi; mi auguro che si tratti del “revamping” del Sant’Elia, la cui ristrutturazione è ancora in corso dopo la parentesi di “Is Arenas” a Quartu Sant’Elena voluta dal Presidente Cellino. Se no dovremmo dire che dopo l’Amsicora(stadio dello scudetto),Sant’Elia,Is Arenas avremo il quarto Stadio della squadra di calcio Cagliari.Il tutto in meno di 40 anni.E’ detto che dovrebbe essere pronto entro la primavera del 2019 ed allora ho pensato ad uno Stadio nuovo di zecca.Il quarto,appunto!

  • agostino ghiglione |

    L’ho scritto nel precedente articolo che riportava la iniziativa del nuovo Stadio Casaleno del Frosinone ma lo ripeto qui per raggiungere altri potenziali lettori:

    “Leggo che anche il Cagliari,con il concorso di B futura, ha il progetto di un Nuovo Stadio come annunciato dal Presidente della Serie B Abodi; mi auguro che si tratti del “revamping” del Sant’Elia, la cui ristrutturazione è ancora in corso dopo la parentesi di “Is Arenas” a Quartu Sant’Elena voluta dal Presidente Cellino. Se no dovremmo dire che dopo l’Amsicora(stadio dello scudetto),Sant’Elia,Is Arenas avremo il quarto Stadio della squadra di calcio Cagliari.Il tutto in meno di 40 anni.E’ detto che dovrebbe essere pronto entro la primavera del 2019 ed allora ho pensato ad uno Stadio nuovo di zecca.Il quarto,appunto!

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