Stadio della Roma: un impatto da 18,5 miliardi nel prossimo decennio

Un investimento circa 1,6 miliardi di euro con risultati che possono arrivare ad un incremento del PIL della provincia di Roma pari a 18,5 miliardi dopo nove anni. Lo studio di Impatto Economico e Sociale sul progetto Stadio della Roma-Tor di Valle, presentato ieri presso l’Acquario Romano e prodotto dalla Facoltà di Economia dell’Università Sapienza mostra i benefici previsti dall’investimento per la costruzione del nuovo impianto delle Roma. Lo studio, illustrato dal Preside della Facoltà, Giuseppe Ciccarone, riporta le ricadute economiche che il progetto Stadio della Roma – Tor di Valle produrrà sin dall’avvio dei lavori di costruzione. L’incremento del PIL della provincia potrà essere tangibile già dopo tre anni, quando si prevede un aumento pari a 5,7 miliardi di euro, destinati a diventare 12,5 miliardi dopo sei anni e 18,5 dopo nove anni. Un incremento percentuale stimato dell’1,5% circa nell’arco del periodo 2017/2026.

Il progetto, introdotto da Umberto Gandini, Amministratore Delegato dell’As Roma, Mauro Baldissoni, Direttore Generale dell’As Roma, e Luca Parnasi, Presidente di Eurnova; porterà con sé un impatto tale da ridurre il tasso di disoccupazione medio dell’area romana di circa un punto percentuale (0,8%). Sempre secondo lo studio, gli occupati direttamente impiegati nell’area saranno pari a circa 5.500 unità. Nel documento della Sapienza si evidenzia infatti che nel periodo di costruzione, i lavoratori impiegati nel comparto edilizio ammonteranno a circa 1.500 persone e che, una volta a regime, gli impiegati negli altri comparti saranno 4mila. Inoltre, 15-20mila lavoratori svolgeranno la propria attività nel Business Park. Il tutto senza tralasciare la questione relativa alla fiscalità, anche per ciò che riguarda le altre opere sia private sia di pubblica utilità. L’incremento annuale medio delle entrate fiscali garantite dalla realizzazione del progetto sarà pari a 142 milioni di euro. Le entrate cumulate ammonteranno a 1,4 miliardi alla fine del 2026. In termini di valore aggiunto, l’impatto economico del progetto sulla città di Roma sarà pari a circa due volte e mezzo quello prodotto da EXPO 2015 su Milano e superiore del 68% di quello generato dal Giubileo della Misericordia. L’impatto sulla Regione Lazio sarebbe pari a una volta e mezzo quello prodotto da EXPO sulla Regione Lombardia.

L’impatto, oltre che economico, coinvolgerà il piano sociale: il progetto Stadio della Roma – Tor di Valle (attualmente in esame nella Conferenza dei Servizi regionale) creerà uno dei principali polmoni della Capitale con la piantumazione di oltre 10mila alberi e la creazione di numerosi spazi verdi in un’area complessiva di 62 ettari, equivalenti a più del 30% della superfice totale interessata. Il progetto avrà ricadute positive anche sulla mobilità. È infatti previsto un investimento di circa 170 milioni di euro a favore della viabilità privata e circa 211 milioni per opere relative alla mobilità sostenibile. L’investimento totale per le infrastrutture pubbliche ammonterà a circa 440 milioni di euro. Per quanto riguarda le aree limitrofe sarà riqualificato il Fosso di Vallerano, mentre lo studio prevede inoltre un abbassamento del livello di rischio una volta conclusi i lavori di messa in sicurezza delle sponde del Tevere.

“Il progetto Stadio della Roma – Tor di Valle è una delle iniziative di rigenerazione urbana più ambiziose che la Capitale e l’Italia abbiano visto negli ultimi anni – ha dichiarato il Preside della Facoltà di Economia dell’Università Sapienza, Giuseppe Ciccarone -. Basti pensare che, secondo le nostre analisi, l’impatto economico sulla città di Roma sarà pari a circa due volte e mezzo quello generato da Expo 2015 su Milano e superiore del 68% a quello del Giubileo, rilanciando in modo consistente numerosi comparti industriali come quello dell’edilizia, dell’entertainment e dei servizi. Non sono da trascurare gli interventi relativi al verde pubblico, alla mobilità e alla salvaguardia idraulica di alcuni quartieri della Capitale, che avranno anche un rilevante impatto sociale sulla città”.