Come calcolare il valore di una rosa? Il Palermo si affida all’algoritmo di Wallabies

Come adottare un approccio scientifico per assegnare un valore di mercato ad un calciatore? Nell’epoca dei record di spesa in sede di mercato, chi ha dato una risposta esauriente è Wallabies, startup di consulenza nel settore sportivo alla quale si è affidata anche il Palermo nella sua lotta a suon di documenti in Tribunale, dove pende sulla sua testa un’istanza di fallimento promossa dalla Procura. Per confutare le valutazioni prodotte dal consulente dell’accusa sul valore della rosa (che non supererebbe i 19,8 milioni), il club rosanero ha presentato un lungo dossier col quale indica un valore complessivo superiore al doppio rispetto a quello indicato dal consulente dei pm. Ma come viene effettuata la stima di Wallabies? Il punto di partenza è l’utilizzo di una metodologia della prassi valutativa in tema di trasferimenti economici, basandosi sul valore di mercato di ogni singolo giocatore e sulle comparazioni con profili statisticamente simili. Così facendo viene indicata una strada da percorrere, un valore effettivo, poiché per determinare il grado di comparabilità bisogna valutare differenti caratteristiche. Una volta determinata questa comparabilità, saranno le condizioni di mercato a indirizzare la valutazione verso un «fair value», ovvero il prezzo giusto per la vendita di un tesserato. Si tratta comunque di una stima, dato che in un sistema di mercato attivo (e sottoposto a variazioni continue, come quello calcistico), il prezzo finale rimane la misura più affidabile. Quando il mercato non è attivo, però, tale stima può essere utile per stabilire il prezzo di un determinato asset. Ciò che intende fare il Palermo per dimostrare di avere una rosa dal valore superiore ai 19,8 milioni indicati dall’accusa, ora che il mercato è chiuso e che le valutazioni dei giocatori non sono soggette alle variazioni tra domanda e offerta.
La metodologia utilizzata da Wallabies per valutare il parco giocatori si basa sulle transazioni comparabili, ovvero facendo direttamente utilizzo dei prezzi stabiliti dal mercato in occasione di precedenti compravendite. In questo modo, l’obiettivo è quello di effettuare una stima quanto più oggettiva possibile, basandosi sulle ultime variazioni in sede di calciomercato. Così facendo, si cerca di inquadrare la valutazione di un calciatore al di fuori da stime soggettive, come fatto in passato. Per farlo, Wallabies si affida ad algoritmi di intelligenza artificiale in grado di mappare le prestazioni dei calciatori, con un database che comprende le principali competizioni europee e sudamericane (undici tornei professionistici in tutto, 21mila partite analizzate negli ultimi cinque anni e 580 variabili a partita per ogni singolo calciatore). Per ogni calciatore vengono individuati trenta comparabili e ad ognuno di questi viene attribuita una percentuale di affinità, allo scopo di trovare il profilo più simile e calcolare una valutazione di mercato su questa base. Sfruttando una formula matematica, dunque, Wallabies si propone di fornire un sistema oggettivo di calcolo del valore di mercato. Nell’epoca dei 222 milioni per Neymar al Paris Saint-Germain, trasferimento che ha inflazionato le campagne acquisti di mezzo mondo (basti vedere Coutinho al Barcellona e van Dijk al Liverpool), determinare una valutazione oggettiva basandosi su operazioni già effettuate può essere fondamentale per indicare il valore reale di un calciatore.

  • agostino ghiglione |

    Negli anni del secondo dopoguerra un fisico italiano sviluppò un algoritmo e lo chiamò col suo nome.E’ l’algoritmo di Viterbi .Ed è quello che applicato alla telefonia cellulare consente di non avere interferenze con altre comunicazioni.Chissà se quello di Wallabies avrà un futuro paragonabile a quello di Viterbi. “Dubito ne”.

  • agostino ghiglione |

    Negli anni del secondo dopoguerra un fisico italiano sviluppò un algoritmo e lo chiamò col suo nome.E’ l’algoritmo di Viterbi .Ed è quello che applicato alla telefonia cellulare consente di non avere interferenze con altre comunicazioni.Chissà se quello di Wallabies avrà un futuro paragonabile a quello di Viterbi. “Dubito ne”.

  • agostino ghiglione |

    Negli anni del secondo dopoguerra un fisico italiano sviluppò un algoritmo e lo chiamò col suo nome.E’ l’algoritmo di Viterbi .Ed è quello che applicato alla telefonia cellulare consente di non avere interferenze con altre comunicazioni.Chissà se quello di Wallabies avrà un futuro paragonabile a quello di Viterbi. “Dubito ne”.

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