Per il presidente dell’Uefa Michel Platini, senza il fair play finanziario, il sistema del calcio europeo ha trasformato “alcuni club in giganteschi casinò”. Nel 2010, ha ricordato Platini durante la conferenza del Consiglio d'Europa per i ministri dello Sport di Belgrado, “sono state accumulate perdite per oltre 1,6 miliardi di euro. Dobbiamo guidare il calcio verso la disciplina finanziaria. Ci serve il fair play finanziario".
Il fair play finanziario. "Posso riepilogare questo approccio con due principi che si appellano al senso comune: vivere con i propri mezzi e non superare un certo limita. La situazione è diventata insostenibile e pertanto richiede provvedimenti. Vi chiedo solo di proteggere il fair play finanziario e sostituire le pericolose incertezze con soluzioni legali”.
Una convenzione europea contro le combine. Il numero 1 della Uefa ha invocato una convenzione internazionale che tratti le combine come reati. “A settembre vi ho parlato di un male che sta rovinando uno dei maggiori pregi dello sport, ovvero l'incertezza del risultato. Si tratta delle combine – ha detto Platini in apertura dei lavori -. Gli incontri combinati scatenano un grave allarme che sfocia nella paura. Paura, perchè dietro queste partite ci sono reti criminali organizzate, che approfittano di lacune legali per sconvolgere tutte le competizioni. Le combine non possono essere risolte utilizzando solo le risorse degli organi sportivi. L'Europa deve collaborare per porre fine a questo problema. Quindi, richiedo l'assistenza immediata degli Stati membri del Consiglio d'Europa e sostengo che le combine debbano essere trattate come violazioni penali. Con la stessa urgenza -ha aggiunto il n.1 dell'Uefa- richiedo una collaborazione efficace tra la polizia e le autoritá giudiziarie europee per distruggere queste organizzazioni criminali".
Le indiscrezioni. Il Consiglio d'Europa però non dovrebbe accogliere la rischiesta di Platini pretendendo da parte degli Stati l'introduzione di uno specifico reato di frode sportiva, ma piuttosto indicherà le misure che le autorità nazionali devono prendere per far si che le leggi già esistenti – per esempio contro la corruzione – si possano applicare a tutto lo sport, anche a quello a livello amatoriale.