L'A.c. Siena Spa con il ritorno in serie A ritrova anche l'utile. Il bilancio al 30 giugno 2012, infatti, ha fatto registrare un surplus nel conto economico per 1,8 milioni, a fronte di un passivo del rendiconto precedente di 20,5 milioni. Il fatturato del club di Massimo Mezzaroma, nella stagione in cui il club senese ha raggiunto una storica semifinale in Coppa Italia (persa contro il Napoli), è salito da 30 a 53 milioni per effetto dell'aumento dei proventi da diritti tv: in serie B la società della Citta del Palio incassava 0,6 milioni, in serie A nel 2012 ne ha incamerati 22. I ricavi dai match sono stati pari a 2,2 milioni, le plusvalenze da calciomercato hanno assicurato 11,9 milioni, mentre le sponsorizzazioni hanno portato in cassa oltre 9 milioni (8 dei quali garantiti dal Monte dei Paschi di Siena).
Questa fonte di ricavi verrà meno con la chiusura del rapporto di sponsorizzazione annunciato dai nuovi vertici di Mps. In quest'ottica è interessante leggere quanto indicato nella relazione che accompagna il documento contabile: "Dal lato dei proventi occorre sottolineare come il sostanziale pareggio economico conseguito al termine della stagione 2011/2012 sia stato reso possibile dal congiunto conseguimento di rilevanti proventi di natura straordinaria (plusvalenza da cessione ramo), non replicabili, (…). Sempre dal lato dei proventi, risulta altresì indispensabile una valutazione circa la concreta possibilità di poter continuare, in futuro, a contare sulle risorse finora erogate dal Main Sponsor, il cui contratto di sponsorizzazione scadrà nell’esercizio 2012/2013 in corso. Alla luce di tutto quanto sopra, appare evidente come, ai fini di garantire il corretto funzionamento della complessiva struttura societaria, sia indispensabile l’impegno di tutti, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e funzioni. Il Socio Unico, da parte sua, ha manifestato la volontà di continuare a supportare finanziariamente la Società".
In questo blog e sul Sole 24 Ore ci siamo già occupati della plusvalenza relativa alla cessione dei brand legati al Siena per cui si rinvia al post "Mps e quella "plusvalenza" da 25 milioni per il brand del Siena Calcio" del 31 gennaio 2013.
Per quanto riguarda i costi della produzione, il ritorno in A ha comportato un aumento di 13,6 milioni, da 58,8 a 72,4 milioni. In particolare, salari e stipendi sono saliti a 35,7 milioni (rispetto ai 26,8 della stagione 2010/2011). Al costo del lavoro vanno ad aggiungersi ammortamenti per i cartellini per 14,2 milioni e circa 10 milioni di altri "oneri di gestione".
La differenza tra ricavi e costi complessivi, pari a 20 milioni è stata integralmente coperta dalla plusvalenza derivata dall'operazione di cessione dei marchi, dunque.
Sul piano finanziario il bilancio 2012 del Siena mostra crediti per 41,6 milioni (cui si aggiungono disponibilità liquide per 1,2 milioni) e debiti per 84,6 milioni (di cui 37,4 verso altre squadre, 13,6 verso fornitori e 6,4 verso il Fisco). Il patrimonio netto (negativo per 2,8 milioni nel 2011) è positivo per 2,3 milioni.
Infine, nel corso della campagna trasferimenti estiva di luglio-agosto 2012 sono state realizzate operazioni di acquisto per Euro 20,97 milioni e cessioni per Euro 27,7 milioni.