Ok definitivo della Premier league al fair play finanziario "interno". Come anticipato in un post dell'8 febbraio scorso i 20 club della massima divisione britannica hanno deciso di condividere e applicare norme finanziarie improntate a una maggiore sostenibilità nel medio-lungo periodo.
Le perdite dei club che non potranno superare complessivamente 123 milioni di euro nelle prossime tre stagioni (105 milioni di sterline). I club che sforeranno saranno sottoposti a un regime di maggiori controlli e potranno subire sanzioni e penalizzazioni.
Dalla stagione 2013-2014 scatterà poi una limitazione agli aumenti del monte ingaggi. I club che hanno un costo del lavoro superiore ai 61 milioni di euro nel 2013/14, 65 milioni nel 2014/15 e 70 milioni nel 2015/16 non potranno incrementare gli ingaggi rispettivamente di 4,6 milioni di euro il prossimo anno, 9,3 milioni nel 2014/15 e 14 milioni nel 2015/16. Le plusvalenze da calciomercato, però, sono fuori da questi limiti e potranno essere impiegate per l'acquisto di altri giocatori.
A favore del fair play finanziario britannico hanno votato 14 club. A parte un team astenuto, Manchester City, Fulham, West Bromwich, Aston Villa e Southampton hanno votato contro.