I club di Premier League hanno speso nella scorsa stagione 1,9 miliardi di euro in stipendi. Secondo uno studio del Guardian, i salari pagati a giocatori e personale pesano sui club per due terzi del reddito complessivo, che nella stagione 2011-2012 ha raggiunto la cifra record 2,8 miliardi. In generale, i conti dei club del massimo campionato inglese evidenziano una gestione economica sempre più oculata.
Nel 2011-2012 l'ammontare complessivo delle perdite della Premier è di 240 milioni di euro contro i 422 milioni della stagione precedente. Il merito va soprattutto al Manchester City, che dopo le spese folli delle passate stagioni ha ridotto la perdita record di 230 milioni di euro fatta registrare nel 2011 ai 115 milioni dello scorso anno. Il club dello sceicco Mansour, tuttavia, si guadagna un posto dietro la lavagna proprio per il suo monte ingaggi, il più alto di tutta la Premier con 236 milioni. I Citizens hanno speso in stipendi quasi 35 milioni in più rispetto al Chelsea (202 milioni) del magnate russo Roman Abramovich. Gli stipendi rappresentano il 67% del fatturato complessivo dei club, una percentuale che non si discosta di molto da quella delle due stagioni precedenti (il 68% nel 2009-2010 e il 69% nel 2010-2011) e comunque in linea con il fair play finanziario che "tollera" una percentuale del 70%.