Dopo la tragica morte di Piermario Morosini, i defibrillatori semiautomatici diventano obbligatori nei campi di calcio, ma anche nelle altre strutture sportive. Inizialmente previsti – e poi usciti – dal decreto sanità dell’ottobre 2012, i defibrillatori e gli altri strumenti «salvavita», diventeranno obbligatori entro 6 mesi nelle società sportive professionistiche, ed entro 30 in quelle dilettantistiche (tranne quelle svolgono attività "a ridotto impegno cardiocircolatorio").
L’obbligo è stato introdotto dal decreto ministeriale appena firmato dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, di concerto con il ministro per lo Sport, Piero Gnudi.
Il decreto prevede che nelle strutture sportive sia presente personale formato e pronto a intervenire. Gli oneri per l’acquisto dei defibrillatori saranno a carico delle società, che potranno anche associarsi se operano nello stesso impianto sportivo. «La presenza obbligatoria dei defibrillatori e di operatori formati – ha spiegato ieri il ministro Balduzzi – è una garanzia importante proprio per tutti quelli che amano fare sport e che hanno diritto a poterlo fare in sicurezza anche se non si tratta di attività agonistica».
"Prendiamo atto del decreto legge – ha sottolineato il presidente dalla Lega nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio – noi siamo partiti da tempo già con la Serie D con il progetto Elisir quattro anni fa per 170 società. Il problema però non sono solo i defibrillatori ma i corsi di formazione, in una partita possono accadere tante cose cose gravi. Abbiamo bisogno quindi di un corso di primo soccorso e per questo stiamo collaborando con la Federazione medico sportiva, abbiamo già preparato tutti i protocolli. Il tutto riguarda 15.000 società e 74.000 squadre".