"Evidentemente si sono resi conto di avere dei giovani già pronti e hanno deciso di abbassare il limite d'età per esordire". Gianni Rivera, presidente del settore giovanile e scolastico della Figc, commenta così la svolta che la Bundesliga si appresta ad attuare. Il massimo campionato tedesco porterà l'età minima dei calciatori da 17 a 16 anni. La modifica regolamentare potrebbe essere varata dalla Lega (DFL) nell'assemblea del prossimo 7 agosto.
Per una volta sono i tedeschi ad adeguarsi agli altri campionati europei più importanti, che già da tempo permettono ai propri giovani più validi di esordire a 16 anni. "Quando uno è bravo – sottolinea Rivera – non trovo giusto mettergli dei paletti. Io ho esordito a 15 anni, nel 1959, all'epoca per giocare in Serie A non c'era un limite". Per Rivera anche il limite dei 16 anni non deve essere per forza rigoroso: "E' evidente che i ragazzi di 14-15 anni pronti per la massima serie sono mosche bianche, però se sono tecnicamente e fisicamente pronti per giocare a un così alto livello, io non vedo problemi", aggiunge l'ex bandiera del Milan. Nella storia recente del calcio italiano c'è stato solo un caso di un giocatore che ha esordito prima dei 16 anni: si tratta di Valeri Bojinov che esordì con la maglia del Lecce nel 2002, tre settimane prima di compiere 16 anni.
Per la concessione di un'eventuale deroga, sarebbe determinante il parere di un medico. La regola che non convince il primo Pallone d'Oro nella storia del calcio italiano: "Secondo me la scelta deve essere squisitamente tecnica, quindi deve spettare all'allenatore", dice Rivera. Secondo il presidente del Settore giovanile e scolastico della Figc, la gestione dell'eventuale popolarità non sarebbe un problema per atleti poco più che adolescenti.