Inizia con un colpo di scena il processo a carico di Uli Hoeness, presidente del Bayern Monaco, accusato di evasione fiscale in Germania. Con una mossa a sorpresa i
legali di Hoeness hanno infatti dichiarato un’evasione fiscale per 18,5 milioni di euro da parte di Hoeness fra il 2003 e il 2009, una cifra ben più alta di quella che gli viene contestata dall’accusa e stimata in circa 3,3 milioni di euro. La collaborazione potrebbe consentire ad Hoeness di ottenere una pena più lieve. In Germania l’evasione fiscale per una cifra superiore al milione di euro è punita con condanne fino a 10 anni di carcere. “Ho evaso le imposte”, ha detto Hoeness nella sua prima dichiarazione davanti ai giudici del tribunale di Monaco. Il dirigente ha anche ammesso che con l’autodenuncia da lui presentata lo scorso gennaio “speravo di poter evitare il processo.cSono felice che ora tutto venga messo sul tavolo, farò di tutto affinché questa triste pagina si chiuda”, ha aggiunto Hoeness.
Hoeness, era accusato di avere occultato al fisco 33 milioni di euro trasferendoli su un conto bancario in Svizzera, per un’evasione stimata in circa 3,5 milioni di euro. Secondo l’accusa formulata oggi nei suoi confronti, il presidente del Bayern avrebbe inoltre dichiarato perdite personali per 5,5 milioni per diminuire il suo imponibile. La sentenza del
processo è attesa nella giornata di giovedì. Le indagini delle autorità tedesche sono scattate dopo un’autodenuncia, presentata dallo stesso Hoeness lo scorso gennaio, in cui il n.1 del Bayern ammetteva l’esistenza del conto in Svizzera. Lo scorso maggio Hoeness si è scusato e ha offerto le sue dimissioni dalla carica di presidente del Bayern Monaco, respinte dal Cda del club.