Si sblocca la vertenza sui canoni dello stadio San Paolo che aveva portato al sequestro (poi revocato) di 5 milioni di euro sui conti della società. Il Calcio Napoli chiede infatti al Comune di Napoli di poter pagare subito i canoni in sospeso per l’uso dello stadio. Lo fa con una lettera con avviso di ricevimento, firmata dagli avvocati della Società, Giuseppe Ceceri ed Antonio Nardone, nella quale chiede che il Comune di Napoli faccia pervenire al più presto le reversali di pagamento, vale a dire le fatture, relative a quanto è dovuto in base alla convenzione in atto. Nel dichiarare la propria disponibilità al versamento dei canoni insoluti, il Calcio Napoli chiede anche al Comune che faccia pervenire le fatture entro sette giorni dalla data di ricevimento della raccomandata. In caso di ritardo, il Calcio Napoli opererà il cosiddetto rimedio dell’offerta reale. In sostanza renderà noti al creditore, con una nuova comunicazione, data e ora in cui si presenterà in un istituto di credito per la consegna davanti ad un pubblico ufficiale di assegni circolari pari all’ammontare complessivo del debito, determinando così la cosiddetta “mora del creditore”.
La Società del presidente De Laurentiis sostiene che le reversali di pagamento sono state chieste più volte al Comune di Napoli, ma non sono mai pervenute. Il Calcio Napoli non richiede che dalla somma complessiva da fatturare siano sottratte le cifre spese dalla Società in occasione di lavori fatti per il ripristino dell’agibilità dello stadio San Paolo, in vista degli impegni in Europa della squadra. Il Calcio Napoli intende pagare tutto il dovuto secondo il canone indicato nella convenzione in atto e far rientrare la restituzione di quanto speso per i lavori effettuati, nel contesto di un successivo accordo con il Comune.