“Stiamo vivendo con angoscia questi giorni che invece dovevano essere esclusivamente di festa”. Così il presidente Tommaso Ghirardi, in un’intervista ai microfoni di Radio Parma, sulla vicenda legata alla licenza Uefa al momento negata. “Noi abbiamo conquistato la qualificazione all’Europa League con un grande campionato e con grande impegno. Abbiamo meritato sul campo questo risultato. Sapevo già da 15 giorni di questa situazione ma ci é sempre stato detto che era un problema interpretativo che poteva essere chiarito in sintonia con Lega e Figc», ha proseguito il numero 1 del Parma.
“La situazione é questa: abbiamo alcuni giocatori che militano in altre squadre, a cui versiamo un incentivo all’esodo – ha spiegato Ghirardi – Il giocatore firma l’accettazione per ottenerlo e concorda con la società Parma quando lo percepisce. Questi giocatori hanno l’incentivo all’esodo che matura al 30 giugno 2014. Quando hanno percepito tutto lo stipendio dalle società dove giocano prendono da noi tale incentivo. Non é stata fatta busta paga dal Parma. In serie B o in C, non si percepiscono stipendi importanti per quel che riguarda i parametri calcistici. A novembre o dicembre, alcuni di questi giocatori ci hanno chiesto un anticipo finanziario, un prestito relativo a questo incentivo all’esodo. Un’anticipazione di quello che non hanno ancora maturato ed essendo un prestito non deve essere pagata l’Irpef. È surreale la situazione che stiamo vivendo. È assurdo perché questi 300mila euro su cui poggia tutta la questione erano già stati verificati a febbraio e nessuno ci ha contestato niente. Avremmo dovuto allora prendere punti di penalizzazione e invece così non é stato. Abbiamo agito in buone fede per questi prestiti a giocatori che ce lo hanno richiesto. Manchester City e PSG hanno fatto sanzioni amministrative per milioni di euro e poi risultano ammessi alla Champions League. Io avrei pagato 13 milioni per poter ottenere la Licenza Uefa per giocare l’Europa League che ne porterebbe altri 6 o 7, per poi non dare 300mila euro? Perdo in pratica milioni di euro per non volerne pagarne 300mila! Come si può pensare questo?», ha aggiunto nel suo sfogo Ghirardi.
L’Alta Corte del Coni, in ogni caso, si pronuncerà sulla vicenda il prossimo 28 maggio.