Il Consiglio federale della Figc ha abrogato l’istituto delle compartecipazioni dei calciatori. A partire dalla prossima finestra di mercato, le società non potranno più acquistare o cedere giocatori in comproprietà. Una decisione presa su iniziativa della stessa Federazione, che resta però possibilista sull’eventualità dell’adozione di una norma transitoria, almeno fino alla regolamentazione delle comproprietà attualmente in essere.
Scelta su proposta della FIGC. Giancarlo Abete, presidete della Figc, ha ammesso di non aver raccolto pareri unanimi sulla decisione di fermare l’utilizzo delle comproprietà: “Non tutte le società erano d’accordo, ma la maggioranza si è espressa a favore dell’abrogazione. La proposta è stata avanzata direttamente dalla Federcalcio, non dalla Lega. Nei prossimi mesi faremo un censimento della situazione, era evidente l’atipicità di questo istituto nel quadro normativo europeo e in quello fiscale. Sarà possibile rinnovare per un anno al massimo solo quelle esistenti”. Al posto delle comproprietà potrebbe essere codificato il prestito con obbligo di riscatto che però sul bilancio imporrebbe d’iscrivere subito il costo dell’operazione per il club che compra il giocatore.
In ballo circa 130 milioni. Lo strumento della comproprietà è ampiamente diffuso nel calcio italiano. Tra le squadre di Serie A, sono 164 le compartecipazioni ancora aperte, più della metà delle quali in scadenza a giugno. La voce riguardante le comproprietà vale sui bilanci del campionato di Serie A circa 130 milioni di euro.
Decisi i termini per il mercato. Il Consiglio, sempre nella giornata di oggi, ha decretato i termini per i tesseramenti fissando le date per le prossime due sessioni di mercato: quella estiva si svolgerà da martedì 1 luglio 2014 a lunedì 1 settembre 2014 alle ore 23; quella invernale invece da lunedì 5 gennaio 2015 a lunedì 2 febbraio 2015 alle ore 23.