La Serie A arranca al botteghino: nel 2013/14 solo 23mila spettatori di media e il 56% di riempimento degli stadi

L’Italia chiude la stagione calcistica 2013/14 con dati sempre meno incoraggianti per ciò che riguarda l’affluenza di spettatori negli stadi. Tra i principali campionati europei, infatti, la Serie A si piazza al quinto posto per percentuale di “riempimento” degli impianti, dietro alle superpotenze Premier e Bundesliga, ma anche dietro a Liga spagnola e Ligue 1 francese (precedendo solo il torneo portoghese).
La media di pubblico della Serie A nella stagione appena conclusa è stata pari a 23.282 spettatori a partita con il 56,6% degli spalti “occupati”. L’Inter è la squadra con il maggiore seguito, con oltre 46mila spettatori a partita e il 57% di riempimento di San Siro, davanti a Napoli e Roma (poco oltre i 40mila, pari al 67 e 54% di occupazione). In questo conteggio influisce il “caso Cagliari”: i rossoblù, nelle 16 partite giocate in Sardegna, hanno registrato il 96,6% di affluenza in virtù però di una capienza massima di poco inferiore alle 5mila unità. A parte gli isolani, l’unica squadra a superare il 90% di presenze è stata la Juventus: la media di presenze allo Juventus Stadium è di 37.300 spettatori a match. Per il resto si va dal 67% del Napoli al 49% del Milan, con due picchi negativi: la Lazio è crollata, con 28.455 spettatori di media a partita, a una percentuale di riempimento del 39%, mentre il Chievo non raggiunge i 10mila a partita, fermandosi al 23% di spettatori al Bentegodi.
Le isole felici del calcio restano Germania e Inghilterra, con un tasso di riempimento degli impianti del 96 e del 95 per cento. Il trio Borussia-Bayern-Schalke ha sfiorato il sold out, così come Oltremanica Manchester United e Chelsea. Queste cinque sono le uniche squadre in Europa a superare il 99% di biglietti venduti in stagione. Il Borussia Dortmund con oltre 80mila presenti a partita ha la media più alta d’Europa, con Bayern Monaco e Manchester United che stazionano sopra quota 70mila. In Premier League nessuno va sotto l’80%: il Southampton, ultimo in questa speciale classifica, si è fermato all’80,2%, con una media di circa 30mila spettatori a gara.
La crisi economica spagnola si è riflessa sull’afflusso di pubblico negli stadi (la Liga ha una media complessiva del 68%). A pagare di più è stata la città di Barcellona, che tra Barça (72%) ed Espanyol (38%) ha ottenuto quest’anno risultati inferiori al passato. Al Camp Nou per le gare casalinghe di Messi e compagni ci sono stati in media 71mila spettatori, con percentuali di occupazione ben al di sotto di Real (87%) e Atletico Madrid (85%). Chi avanza è la Francia, che ha chiuso la stagione con una percentuale di sfruttamento degli stadi più alta rispetto alla Liga (70% contro il 68% degli spagnoli), grazie al rinnovamento degli impianti in corso per Euro 2016 e al successo del Paris Saint-Germain (45mila spettatori di media, 95% di biglietti venduti).
La Primeira Liga portoghese, infine, fa peggio della Serie A non olptrepassando il 49% di occupazione degli spalti. Numeri impietosi per i lusitani, che al di là delle tre big (Porto, Benfica e Sporting) faticano, a causa di impianti vecchi e spesso solo parzialmente agibili, a raggiungere medie di diecimila spettatori.

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  • agostino ghiglione |

    Il 56% di riempimento è un valore “drogato”.Infatti sarebbe inferiore se si considerassero i posti lasciati obbligatoriamente vuoti per le misure di sicurezza per i tifosi delle squadre ospiti.Vorrei sapere a quanto spazio dobbiamo rinunciare per ogni Stadio.Per esempio il Ferraris di Genova era destinato per 40.000 spettatori oggi mi sembra sia stato declassato a 30.000.Sarebbe una perdita del 25%.

  • agostino ghiglione |

    Il 56% di riempimento è un valore “drogato”.Infatti sarebbe inferiore se si considerassero i posti lasciati obbligatoriamente vuoti per le misure di sicurezza per i tifosi delle squadre ospiti.Vorrei sapere a quanto spazio dobbiamo rinunciare per ogni Stadio.Per esempio il Ferraris di Genova era destinato per 40.000 spettatori oggi mi sembra sia stato declassato a 30.000.Sarebbe una perdita del 25%.

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