José Ignacio Goirigolzarri, presidente di Bankia, ha affermato di essere ancora in trattativa con l’imprenditore di Singapore Peter Lim riguardo al debito che il Valencia ha nei confronti dell’istituto di credito spagnolo, ammettendo di non aver ancora trovato un accordo definitivo con l’investitore scelto dalla Fondazione VCF come nuovo proprietario del club. Lim, che ha ottenuto il 70,4% del pacchetto azionario del club, ha presentato l’offerta ritenuta più vantaggiosa da parte della Fondazione VCF, mentre Bankia aveva suggerito altre opzioni per la cessione della società.
Si negozia sul debito da 220 milioni. “È un’operazione complessa, stiamo lavorando con professionalità e questo è tutto ciò che posso dire”, ha affermato al riguardo Goirigolzarri, sottolineando come tra le parti non vi sia ancora un accordo. Il debito del Valencia nei confronti dell’istituto di credito spagnolo è di 220 milioni di euro e Peter Lim, alla presentazione come nuovo proprietario del club, ha ammesso di voler estinguere una parte del debito con Bankia in tre anni, pagando immediatamente il debito contratto dalla Fondazione VCF (circa 90 milioni di euro).
Ottimismo dopo l’ultima offerta di Lim. Le parole di Goirigolzarri arrivano dopo l’ottimismo delle ultime settimane, quando sembrava vicino un accordo tra Bankia e il magnate della Meriton. Le distanze tra le parti sembravano essere facilmente colmabili, ma ancora una volta è stato Goirigolzarri a frenare gli entusiasmi sulla trattativa: “La mia esperienza in questo tipo di trattative mi dice che non siamo né vicini, né lontani. Ci sono dei margini e ci stiamo lavorando”, ha proseguito il numero uno di Bankia. L’offerta di Lim era passata dagli iniziali 105 milioni ad una cifra di poco sopra i 150 milioni di euro: 90 per saldare i debiti della Fondazione VCF nei confronti di Bankia e 60 da investire sul club valenciano.
L’attacco di Lim alla cordata russa. Lim è stato scelto dalla Fondazione VCF come migliore opzione possibile per il futuro del Valencia. Dopo l’ultima riunione della Fondazione erano rimaste in corsa quattro cordate per l’acquisto del pacchetto azionario: oltre all’offerta di Lim (considerata la migliore da Pwc, scelta dalla Fondazione VCF per la consulenza fiscale), sul tavolo del presidente Salvo erano pervenute le offerte dei cinesi della Wanda Corporation e delle due “prescelte” di Bankia, il fondo americano Cerberus e i russi di Zolotaya Zvezda. Proprio questi ultimi sono stati attaccati da Lim, che ha accusato la cordata russa di avere un capitale sociale di solo 203 euro.