Il gruppo di telecomunicazioni alle spalle di David Beckham nell’affare che riporterà una franchigia professionistica della MLS a Miami ha rivelato i piani per il nuovo stadio. Marcelo Clarure, fondatore e presidente del distributore di telefonia mobile Brightstar, ha offerto un piano alternativo per la costruzione di un nuovo stadio lungo il litorale della Baia di Biscayne, dopo che una prima proposta aveva sollevato l’opposizione dei politici locali, della Royal Caribbean e del magnate Norman Braman. Clarure, che possiede il 43% della Brightstar, è entrato in affari con Beckham e con l’imprenditore inglese Simon Fuller nel tentativo di portare una franchigia della MLS a Miami entro il 2017.
I dubbi di ambientalisti e cittadini. La proposta del gruppo di Beckham prevede la costruzione del nuovo impianto in un’area dove già si trova l’American Airlines Arena, casa dei Miami Heat. Questo porterebbe all’espansione dell’area esistente, con la costruzione dello stadio. “Non c’è un posto più significativo di un’area con i musei alla sinistra e l’arena alla destra”, ha dichiarato Claure. Lo stadio dovrebbe avere una capienza di circa 20mila posti, ma l’area prescelta sembrerebbe non essere gradita da tutta la comunità di Miami. Il progetto dello stadio dovrà infatti superare l’opposizione di coloro che temono per il traffico cittadino, così come quelle degli ambientalisti per quel che riguarda la salvaguardia della Baia di Biscayne.
Un investimento da 250 milioni di dollari. Per la costruzione di un nuovo stadio, la città e la contea potrebbero accordarsi per un cambio di terreni che esenterebbe la struttura dalle tasse di proprietà. Beckham pagherebbe dunque soltanto una sorta di affitto. A novembre i cittadini di Miami saranno chiamati alle urne per votare il referendum sulla questione stadio. Se gli elettori dovessero appoggiare il progetto da 250 milioni di dollari, la costruzione dello stadio verrà finanziata privatamente. “Ho sempre detto che la nostra squadra sarà la società della gente e renderà orgogliosa l’intera comunità di Miami”, ha dichiarato Beckham.
Stadi in città, il regolamento della MLS. Dal 1998 al 2001 Miami ha avuto una franchigia nella MLS, i Fusion, che hanno giocato a Fort Lauderdale. La franchigia non esiste più dal 2002, a causa dei scarsi ricavi (ultima nella MLS) e dei dati negativi riguardanti pubblico e sponsorizzazioni. I criteri della MLS prevedono uno stadio in città per le franchigie partecipanti al campionato professionistico: a questo proposito, John Aschuler (consigliere immobiliare del gruppo) concorda con la Lega Professionistica Americana: “Il calcio è uno sport urbano, non si può giocare a calcio in un parcheggio fuori dall’autostrada”.