La stagione 2013/14 per la Lazio fa segnare una riduzione consistente del fatturato che, al netto dei proventi non ricorrenti, spiega la società di Claudio Lotito, è sceso da 104 a 81,3 milioni, con un ribasso di 23,3 milioni rispetto alla stagione precedente causato dai minori introiti legati alla partecipazione all’Europa League e alla Tim Cup e dai minori ricavi da biglietteria dovuto soprattutto alle contestazioni della tifoseria biancoceleste. Nonostante ciò, il bilancio del Gruppo al 30 giugno 2014 presenta un utile di 7 milioni rispetto a un perdita 2013 pari a 5,9 milioni, garantito da un lato da una riduzione dei costi, dall’altra dalle plusvalenze derivanti dal calciomercato (23 milioni contro i 3 milioni di questa voce nel 2013).
Ricavi. Il fatturato al 30 giugno 2014 del Gruppo pari a 107 milioni (contro i 109 del 2013) è costituito, in particolare, da ricavi da gare per 7,2 milioni (state sottoscritte 22.901 tessere) e da diritti Tv per 56,3 milioni (45 dei quali frutto del contratto nazionale, 4 della partecipazione all’Europa league e 7 dei contributi della Lega). Nella stagione 2013 dalla Uefa erano arrivati 15,3 milioni e dalla Lega 13. Inoltre, da sponsorizzazioni, pubblicità e royalties, sono derivati 11,8 milioni, cui si agguinge un milione dalla voce merchandising. Il rendiconto fa poi riferimento a 7 milioni di “altri ricavi”.
Costi. Rispetto alla stagione precedente, tuttavia, risultano in calo anche i costi per il personale (quelli per servizi “esterni” salgono da 18,6 a 21,3 milioni) scesi complessivamente da 93,3 a 82,7 milioni. In particolare, il costo del personale è calato da 64 a 52 milioni (salari e stipendi assorbono 49,2 milioni), mentre gli ammortamenti dei cartellini sono stati tagliati da 19 a 13,7 milioni. Il costo della rosa, dunque, (ingaggi più ammortamenti) è di 62,9 milioni a fronte di ricavi operativi (stadio, area commerciale, diritti tv) pari a 65,2 milioni. Rapporto che senza coppe europee e/o cessioni di rilievo mette in crisi i conti biancocelesti.
Calciomercato. In ogni caso, il patrimonio netto è positivo per 15,7 milioni, con un incremento di 7 milioni. Al 30 giugno 2014, i debiti sono pari a 116,9 milioni (-6,5 milioni rispetto al 30 giugno 2013). La variazione è dipesa principalmente dal decremento delle voci debiti commerciali correnti, debiti tributari e debiti verso tesserati per minori premi individuali e collettivi cui si contrappone l’aumento dei debiti verso altre società. La posizione finanziaria netta risulta negativa per 16,8 milioni, con un incremento di 10,3 milioni, rispetto al 30 giugno 2013, dovuto principalmente agli esborsi legati alla campagna acquisti estiva del 2013. Durante la quale sono stati acquistati a titolo definitivo sette giocatori (tra cui Biglia per 8,4 milioni, Anderson per 7,5 milioni, Perea per 2,3 milioni e Berisha per 0,4 milioni) per un costo complessivo di 18,9 milioni, cui si aggiunge una comproprietà per 1,7 milioni, mentre sono stati ceduti quattro giocatori a titolo definitivo, con un risparmio complessivo di 5,4 milioni e una plusvalenza di 6 (Kozac passato all’Aston Villa per 6,5 milioni e una plusvalenza appunto di 6 milioni). Inoltre, si è svincolato un giocatore (Zarate) con un risparmio di retribuzioni ed oneri accessori per 12 milioni. Nella sessione invernale di calciomercato (gennaio 2014) invece sono stati acquisiti in prestito due giocatori con un aumento di retribuzioni ed oneri accessori nel semestre per 2,3 milioni e sono stati ceduti due giocatori, Hernanes all’Inter per 20 milioni e una pluslvalenza di 9,7, Floccari al Sassuolo per 2 milioni con una plusvalenza di un milione (con minori ammortamenti per 1,8 ed un risparmio di retribuzione ed oneri accessori per 2,4).
Nella campagna acquisti estiva 2014 sono stati acquistati a titolo definitivo cinque giocatori (Parolo, Gentiletti, De vrij, per un costo, compreso di oneri accessori, di 11,7, è stato acquistato il residuo 50% dei diritti alle prestazioni sportive di un giocatore per 4 milioni.