Per ora è un duopolio sportivo. In futuro, soprattutto se i progetti di sviluppo commerciale e infrastrutturale del club giallorosso andranno in porto, potrebbe esserlo anche economico-finanziario. Per il momento però se in Borsa e al calciomercato vince la Roma, fatturato e conti incoronano la Juventus al vertice del calcio tricolore (anche in campo economico).
Il match in Borsa. Alla vigilia del big-match che domenica pomeriggio a Torino vedrà di fronte le due squadre più forti della Serie A, la Borsa ha dato il suo verdetto: ieri le azioni della As Roma hanno guadagnato lo 0,2% (0,67 euro), mentre quelle della Juve hanno fatto segnare un +1,33 (0,22 euro). Tuttavia nell’ultimo anno se il titolo bianconero si è apprezzato del 10%, quello romanista ha messo a segno un vero e proprio rally: +106%. La As Roma ha ora una capitalizzazione di 267 milioni, la Juventus di 230 milioni. Piazza Affari premia perciò la Roma.
I bilanci. Sul versante dei conti i due club hanno pagato in questi anni gli investimenti effettuati e le politiche di rafforzamento con costanti perdite. Si tratta però di deficit con trend decrescenti che hanno evitato alla Juve un richiamo ufficiale della Uefa nell’ottica del fair play finanziario e che metteranno la As Roma, destinataria invece di un “alert” partito da Nyon nei giorni scorsi, nelle condizioni di dribblare sanzioni troppo penalizzanti.
La Juventus che ha da poco reso noto il progetto di bilancio al 30 giugno 2014 ha quasi raggiunto il pareggio di bilancio con una perdita di soli 6,7 milioni rispetto ai 15,9 milioni di rosso del 2013.
Il fatturato complessivo del club bianconero è salito da 283 milioni a 315 milioni. I ricavi da gare sono saliti da 38 a 40,9 milioni. I diritti tv hanno garantito 150,9 milioni contro i 163,4 milioni del 2013 (questa voce include i ricavi dalla partecipazione alle competizioni europee pari a 50,1 milioni). I ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità sono passati da 52,5 a 60,2 milioni (anche grazie al bonus di 6 milioni concesso da Fiat-Jeep in occasione del rinnovo dell’accordo che porterà dal 2015/16 nelle casse juventine 17 anziché 13 milioni). Le operazioni di calciomercato nella stazione 2013/14 hanno portato 35,3 milioni di plusvalenze nette. Sul versante dei costi si è registrato un aumento di quelli operativi da 227 a 246 milioni. In particolare, i costi per il personale tesserato sono saliti da 149 a 167 milioni, cui si sommano 50,8 milioni di ammortamenti per i cartellini. La somma di ingaggi più cartellini (217 milioni) supera quota 200 milioni indicata dal presidente Andrea Agnelli come ideale.
Sul fronte Roma i conti mostrano, con il bilancio al 30 giugno 2014, perdite per 38,6 milioni, in lievissimo miglioramento rispetto al rosso da 40,1 milioni della stagione precedente.
Il fatturato sale a 128,5 milioni di euro contro i 124,6 del 2013. In particolare, il botteghino (ricavi da gare) ha garantito incassi per 23,3 milioni, i diritti tv hanno portato 68,6 milioni e l’area commerciale (sponsorizzazioni e ricavi pubblicitari) 15,5 milioni. La Nike ha riconosciuto un bonus di 6 milioni come anticipo sulla stagione 2013/14 della sponsorizzazione avviata quest’anno. Le campagne acquisti invernale ed estiva del 2014 hanno generato inoltre 56 milioni di plusvalenze che si sono tradotte in proventi legati alla gestione operativa del parco calciatori (inclusi perciò minusvalenze e oneri da compartecipazione) pari a 30 milioni.
Ma crescono anche i costi operativi (+19 milioni rispetto alla stagione precedente) che pesano per 157,5 milioni. Il costo per il personale è aumentato da 94 a 107,5 milioni cui si sommano ammortamenti per 28 milioni. Il costo della rosa è pari a 135,5 milioni, di gran lunga superiore al fatturato operativo inferiore ai 100 milioni.
I conti, in definitiva, sono per ora nettamente a favore della Juve che genera poco meno del triplo dei ricavi strutturali (escluso il calciomercato) della Roma (280 milioni contro 100) e più del doppio includendo anche le plusvalenze, e minori perdite.
Calciomercato 2014. La Roma comunque è stata la regina del mercato italiano per la qualità dei colpi e per la capacità di valorizzare il proprio patrimonio tecnico con cessioni remunerative, e un saldo potenziale in termini di spesa di quasi 40 milioni. Il club giallorosso ha infatti incassato quasi 40 milioni (la sola cessione di Benatia al Bayern Monaco ha portato 26 milioni più 4 per eventuali bonus) e ha speso 48,9 milioni. La spesa totale in caso però di “conferma” ed esercizio delle opzioni di acquisto a titolo definitivo delle varie operazioni messe a segno da Walter Sabatini salirebbe di ulteriori 30 milioni.
Per quanto anche il mercato juventino si sia segnalato per lo sforzo del club di potenziare la squadra senza rinunciare all’equilibrio dei conti e ai big. La spesa complessiva del calciomercato estivo 2014 è stata di 40,5 milioni, che potrebbero salire a 60,5 con l’esercizio dei vari riscatti a fronte incassi per 31 milioni (in parte già contabilizzati nel bilancio al 30 giugno 2014)e un saldo potenziale di quasi -30.
Le prospettive. Per entrambe le squadre fare bene in Europa “stabilmente” è un obbligo. La Juventus con il progetto Continassa e un rafforzamento dell’area commerciale (i nuovi accordi con Adidad e Jeep, in futuro magari la cessione dei naming rights dello stadio) punta a raggiungere e superare i 300 milioni di fatturato strutturale. Per ora si lavora con prudenza per conservare l’equilibrio dei conti e l’autonomia finanziaria promossa dal presidente Andrea Agnelli. La Roma, dal canto suo, ha concluso un aumento di capitale da 100 milioni, ha avviato il progetto del nuovo stadio ottenendo dalla Giunta capitolina il riconoscimento dell’interesse pubblico e l’iter accelerato previsto dalla legge di Stabilità (va comunque sciolto il nodo della proprietà), sta facendo benissimo sul fronte commerciale con le operazioni volute dal presidente James Pallotta soprattutto sul fronte nordamericano, ed ha accresciuto in misura notevole il patrimonio tecnico della propria rosa. Inoltre, la boccata d’ossigeno della partecipazione in Champions che quest’anno potrà permettere di incassare fino a 50 milioni arrivando alle gare ad eliminazione diretta aiuterà a sistemare i conti. Continuando a primeggiare in campo la As Roma insomma può legittimamente aspirare a portare il fatturato sopra quota 200 milioni e a scavalcare le milanesi nel “ranking” italiano mettendosi all’inseguimento della Juventus anche sul fronte economico.