Klaus-Michael Kühne ha annunciato di non aver alcuna intenzione di acquistare parte del pacchetto azionario dell’Amburgo, chiedendo anzi la restituzione del prestito nella passata stagione in previsione dell’acquisto del 7,6% delle azioni della società tedesca. L’accordo, trovato ad aprile per la stagione 2014, ha portato inizialmente nelle casse del club anseatico una somma pari a otto milioni di euro, seguiti da altri diciassette milioni per un totale di 25 milioni di euro prestati al club tedesco.
“Mr. Kühne non eserciterà l’opzione di acquisto entro la fine di quest’anno”, ha dichiarato il direttore finanziario dell’Amburgo Frank Wettstein all’Hamburger Abendsblatt, ufficializzando dunque l’uscita di scena prematura da parte del businessman che solo pochi mesi prima sembrava voler aprire una nuova era per il club tedesco, reduce da una salvezza guadagnata soltanto nello spareggio interdivisionale col Greuther Fürth e attualmente terzultimo in Bundesliga, invischiato in piena lotta per non retrocedere.
Il 77enne imprenditore tedesco adesso chiede la restituzione dei 25 milioni di prestito in tre rate entro il 2017: due milioni nel 2015, sei milioni nel 2016 e i restanti 17 milioni nel 2017, con interessi complessivi per un milione di euro. Una mazzata per l’Amburgo, attualmente alle prese con circa cento milioni di euro di debiti e con i conti i rosso: a pesare sono i costi salariali, aumentati da 38 a circa 50 milioni di euro, e l’investimento da 17,5 milioni per la costruzione del campus giovanile. Un investimento fatto per tamponare le perdite in futuro, ma che adesso lascia una serie di punti interrogativi. Se il caso Kühne non dovesse risolversi positivamente, infatti, il rischio di mancata iscrizione al campionato 2015/16 si farebbe sempre più concreto.