Il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha respinto il ricorso presentato dal Barcellona contro il divieto di operare sul mercato per le prossime due sessioni, dunque fino al gennaio 2016. La sanzione, alla quale si aggiunge anche una multa di 450 mila franchi svizzeri (374 mila euro) è stata inflitta lo scorso agosto al club catalano per aver violato le disposizioni riguardanti il trasferimento di giocatori stranieri che non hanno compiuto la maggiore età. Il blocco del mercato, che sarebbe dovuto scattare già nell’estate 2014 prima che il Barcellona riuscisse a sospendere la sanzione per ricorrere in appello, verrà attuato già a partire dalla finestra invernale di questa sessione di mercato.
Il club, dal canto suo, ha espresso il proprio rammarico per la decisione del Tas e annuncia di voler ricorrere al Tribunale Federale svizzero: “Dobbiamo valutare le vari opzioni legali disponibili, compresa la possibilità di ricorrere contro il lodo arbitrale al Tribunale Federale svizzero”, recita un comunicato ufficiale della società, a cui seguono le dichiarazioni del presidente Josep Maria Bertomeu: “È una decisione sproporzionata. Abbiamo subito una grande ingiustizia nei confronti del club ma anche di tutti i bambini, le famiglie, i membri del nostro club e per il calcio in generale. È stato creato un precedente che offusca l’immagine del club. Annuncio che da oggi lotterò per cambiare questa regola e spero che la Fifa abbia il buon senso di riscriverla per far sì che nessun altro club possa subire una tale ingiustizia. Sono comunque sicuro che il nostro progetto non sia a rischio, abbiamo uno staff che ci fornisce le garanzie sufficienti. La scorsa estate abbiamo acquistato giocatori proprio in previsione di quanto accaduto in questi giorni”.
Anche la LFP si schiera a fianco del Barcellona. Di seguito, un estratto del comunicato pubblicato dal massimo organismo calcistico iberico: “Una volta conosciuto il responso del Tas […] la LFP intende manifestare che: il calcio professionistico spagnolo, attraverso i suoi club, appoggia la politica di protezione dei minori e la preoccupazione per il loro sviluppo, così come per la loro formazione. La condotta del Barcellona e del resto dei club professionistici spagnoli è stata, è, e sarà sempre a favore del rispetto, dell’interesse e della formazione del minore. La Masia del Barcellona è un esempio mondiale in quanto rispetta la scuola e il lavoro formativo che lì si realizza, ila aule ha permesso a centinaia di minori di formarsi come persone, apprendere e perfezionare una professione. Gli errori che il club ha potuto commettere e che sono stati riconosciuti dalle autorità corrispondenti, sono in ogni caso di tipo amministrativo e causati in larga misura dal conflitto normativo esistente tra la regolamentazione Fifa e la legislazione spagnola. Per tutto ciò consideriamo che la sanzione imposta non può non catalogarsi come completamente sproporzionata, fuori luogo e senza nessuna relazione con gli errori commessi”.