La Ligue 1 ha chiuso l’esercizio al termine della stagione 2013/14 con una perdita complessiva di 102,1 milioni di euro. Un risultato in evidente peggioramento rispetto alla stagione precedente, quando il rosso a bilancio era di soli 17,6 milioni, che non è stato contrastato dall’aumento dell’89% dei ricavi pubblicitari, oltre che da un segno più su quasi tutte le voci in entrata per i club della massima serie francese. Al 15% in più sui ricavi, però, fa da contraltare un 26% di aumento delle spese totali, passate a 1,85 miliardi di euro nel corso di una stagione. A ciò si aggiungono le previsioni per il bilancio 2015, con una perdita che si aggirerà intorno ai 44 milioni e con ricavi in calo.
Nonostante si tratti dell’unica voce in calo tra i ricavi, i diritti audiovisivi restano la principale fonte di guadagno dei club partecipanti alla Ligue 1. 604,8 milioni, il 4% in meno rispetto al 2013, da distribuire tra le venti squadre presenti nel massimo campionato francese nella stagione 2013/14. L’81% di questi proventi è legato alle partite della Ligue 1, a cui va aggiunta una parte per i diritti delle coppe nazionali e per le coppe europee. Il vero boom sul fronte ricavi arriva dai proventi da sponsorizzazioni e pubblicità, aumentati dell’89% rispetto al 2013 e pari a 375 milioni di euro. A fare da traino sono Paris Saint-Germain e Monaco, che da sole prendono due terzi di questa cifra. Nota dolente, seppur in leggero aumento, sono i ricavi dal botteghino, che si attestano a 143,6 milioni di euro, mentre gli altri ricavi (incluso il merchandising) aumentano del 14% e sono pari a 374,2 milioni.
All’aumento dei ricavi, come già detto, corrisponde un aumento generalizzato dei costi, che ha portato i club della Ligue 1 a chiudere l’ultima stagione col segno negativo. Il più preoccupante riguarda i costi del personale, che sfiorano il miliardo di euro (959,3 milioni) e per la prima volta superano quota novecento milioni. Un aumento dell’11% per una voce che, da sola, rappresenta il 52% del totale delle spese in Ligue 1. Tra l’altro, undici club partecipanti al campionato di massima serie nel 2013/14 non hanno rispettato il limite di spesa pari al 70% dei propri ricavi. Altro macigno sui bilanci delle prime venti squadre sono gli ammortamenti: nel 2013 l’impatto nel totale dei costi era del 2%, mentre nel 2014, con i costi in aumento del 26%, il loro peso è salito fino al 9%, risultando dunque pari a circa 166 milioni.