Come retrocedere e assicurarsi quasi cento milioni di euro. La Premier League, grazie al suo sistema di distribuzione dei ricavi televisivi, permette ai suoi club di minore rilievo di portare nelle proprie casse una cifra record, superiore a quella di altri top club europei. Si parte da un minimo di 91,6 milioni di euro per la peggiore classificata, fino ai quasi 97 milioni di euro garantiti in caso di salvezza grazie al remunerativo accordo per la cessione dei diritti televisivi da parte del massimo campionato inglese. La ripartizione dei proventi, inoltre, divisi secondo un rapporto 1.53:1 tra la prima e l’ultima squadra, evita uno squilibrio tra i ricavi delle potenze della Premier e quelli delle squadre di bassa classifica.
Il Queen’s Park Rangers, neopromosso e fanalino di coda nell’ultima edizione della Premier League, si è assicurato una cifra superiore ai 91,5 milioni di euro nonostante l’immediato ritorno in Championship, che porterà inoltre ad un paracadute da 64 milioni di sterline dilazionati in tre anni, ovvero poco meno di 90 milioni di euro. Il QPR sarà però l’ultima squadra ad avere questo privilegio dopo un solo anno di militanza in Premier League: le neopromosse immediatamente retrocesse nella seconda serie del calcio inglese, a partire dalla stagione 2016/17, perderanno infatti i benefici del primo anno dei cosiddetti parachute payments, nonostante un quasi sicuro aumento dell’ammontare da dividere tra le tre squadre che chiuderanno la classifica in Premier.
Oltre ai circa 91,5 milioni del Queens Park Rangers troviamo gli oltre 92 milioni del Burnley, penultimo in classifica, e i 94 milioni di euro dell’Hull City, ultima squadra a non aver evitato il ritorno nella seconda serie inglese. Tutte poco sotto la soglia dei cento milioni di euro, così come per la prima delle salve, ovvero l’Aston Villa. Il club di Birmingham, che ha guadagnato solo all’ultima giornata la certezza di restare ancora un anno tra le big del calcio d’Oltremanica, porta a casa poco meno di 97 milioni di euro dall’ultima distribuzione dei proventi televisivi casalinghi.
Il confronto con i ricavi televisivi del calcio italiano è insostenibile. La Juventus, prima in Italia con circa 94 milioni di euro, ottiene dalla ripartizione dei diritti tv quanto l’ultima delle retrocesse in Championship, ovvero l’Hull City. Il rapporto prima-ultima di 1.53:1 rende improponibile anche il confronto nella ripartizione percentuale dei suddetti ricavi. In Serie A il rapporto è di 4.5:1, in netto miglioramento grazie al ritorno alla vendita collettiva dei diritti televisivi, ma ancora lontano dal modello inglese. Un modello che, ad oggi, non trova eguali in tutto il mondo calcistico.