La North American Soccer League (Nasl), la seconda Lega di soccer americana, contesta la legalità dei nuovi parametri di selezione del livello dei campionati professionistici che la Ussf (United States Soccer Federation) la Federazione calcistica degli Stati Uniti d’America si appersta a modificare favorendo la Major League soccer (Mls) in violazione delle leggi antitrust. In Usa non essendoci sistemi di promozione/retrocessione, il livello delle Leghe viene, di fatto, definito dallo status che attribuisce loro la Ussf. La Federazione che ha un potere disciplinare sulle Leghe determina in quale Divisione le stesse rientrano in base a fattori come il numero di squadre partecipanti, la grandezza dei mercati (quindi presumo numero di cittadini, status socio/economico di quest’ultimi e potenziale di crescita) in cui competono le squadre, la grandezza degli stadi e, infine, la capacità finanziaria. Al momento, la Mls è l’unica lega alla quale è attribuito lo status di Division 1, la Nasl l’unica in Division 2, e la Usl (United soccer league) l’unica in Division 3.
Nel gennaio 2015 la Nasl fece richiesta per lo status di Division 1, ma la decisione è ancora in sospeso. Allo stesso tempo la Usl pare sia in cerca dello status di Division 2, e quindi di affiancare la Nasl. In particolare, La Nasl contesta l’idea della Federazione Usa di aumentare a 16 il numero minimo di squadre per una Lega di Division 1, che inoltre richiede che almeno il 75% di queste siano situate in città con una popolazione minima di due milioni di persone. Le precedenti regole prevedevano un minimo di 12 squadre, che devono diventare 14 entro il terzo anno d’esistenza della Lega ed il limite minimo di popolazione per le città era un milione. D’altro canto, la stessa Nasl lamente il fatto che la Ussf (che ha nel consiglio di amministrazione diversi rappresentativi della Msl ma nessun rappresentativo della Nasl) non abbia in programma una modifica dei requisiti di Division 2 e 3, lasciando credere che i cambiamenti verranno introdotti esclusivamente per sfavorire la concorrenza. Oltretutto, la NASL ha al momento 11 squadre, con altre due franchigie previste per il 2016 (nella Nasl recentemente è entrata a far parte la franchigia di Miami fondata da Paolo Maldini e Riccardo Silva). Di queste squadre, solo due possiedono stadi che hanno una capacità superiore ai 15.000 posti a sedere, come richiesto per lo status di Division 1.
L’avvocato sportivo Jeffrey Kessler, che rappresenta la Nasl, ha scritto una lettera al presidente dalla USSF, Sunil Gulati, ed al segretario generale Daniel Flynn, dicendo che “raddoppiare il criterio della popolazione in questo momento verrebbe vista come una tattica di adescamento, col solo intento di proteggere la posizione di monopolio della Mls proprio nel momento in cui la Nasl sta seriamente diventando un competitor”. Kessler, continua dicendo che “il danno finanziario è grandissimo. Le azioni della Ussf tarpano le ali alla Nasl. Escludendo potenziali introiti da pubblicità, diritti tv e possibili nuovi partner, poiché questi sono interessati ad investire solo in Leghe di Division 1, indipendentemente dalla qualità del gioco espresso o dalla passione dei tifosi”. Al momento, la Mle ha contratti televisivi con la Fox Sports e la Espn, mentre la Nasl viene occasionalmente trasmessa sulla piattaforma online di Espn3.
La Nasl è stata la Lega professionistica che, dal 1968 al 1984, ha organizzato il massimo campionato di vertice nordamericano in cui militarono Pelè e Giorgio Chinaglia con i New York Cosmos. La 1982/83 non fu disputata per problemi economici, dopo di che la Lega è fallita. L’attuale Nasl è stata fondata nel 2009 ed è attiva dal 2011.