Mentre la federazione inglese scarica Platini e Blatter lo difende definendo un accordo tra gentiluomini il pagamento dei 2 milioni, la notizia bomba sugli scandali Fifa arriva dalla austera Germania. E in settimane di Dieselgate dovrebbe stupire un po’ meno del dovuto.
Germania sott’accusa. Secondo Spiegel la Germania avrebbe comprato 4 voti della Fifa per aggiudicarsi l’organizzazione dei mondiali del 2006, vinti dall’Italia, utilizzando fondi neri. La Federcalcio tedesca, pur confermando la transazione, ha sottolineato che la cifra non serviva a far conquistare alla Germania l’organizzazione della Coppa del mondo di calcio. La Federcalcio ha spiegato che, nel corso delle indagini, è stato trovato “il pagamento di 6,7 milioni di euro fatto alla Fifa nell’aprile del 2005. Il pagamento non era collegato all’assegnazione dei mondiali che fu decisa quasi cinque anni prima”. Nel luglio del 2000, la Germania battè il Sudafrica per 12 voti a 11 e si aggiudicò i mondiali del 2006. Due dei quattro asiatici che sarebbero stati corrotti, secondo lo Spiegel, non hanno voluto rispondere alle domande. Un altro membro del comitato esecutivo della Fifa è deceduto e il quarto, il sudcoreano Chung Moon-joon, sospeso una settimana fa dall’organizzazione, ha replicato che non si tratta di un tema su cui valga la pena rispondere.La Federcalcio tedesca (Dfb) ha reagito duramente alle accuse di Spiegel definendole in una nota “inconsistenti”. Tali conclusioni non sono documentate da alcun fatto, prosegue la Dfb. La federazione ribadisce “espressamente e con forza che né il presidente del Dbf, né altri membri del comitato organizzatore sono stati in alcun modo coinvolti nella vicenda o ne hanno mai avuto notizia” e si riserva di adire le vie legali contro Spiegel.
Platini-Blatter. Intanto la Football Association scarica Michel Platini e la corsa di ‘Le Roi’ verso la successione a Sepp Blatter al vertice della Fifa subisce una brusca battuta d’arresto. La Federazione inglese, finora in prima fila tra i grandi elettori del francese, ha rotto il fronte compatto europeo con un comunicato piovuto come una doccia fredda. A nemmeno 24 ore dal compromesso raggiunto in sede di esecutivo Uefa, con la fiducia concessa ieri almeno a tempo al presidente-candidato dopo la sospensione di 90 giorni subita dal comitato etico in relazione ai 2 milioni di franchi incassati nel 2011 proprio da Blatter per presunte “consulenze”. A leggere la nota ufficiale diffusa da Londra, la Fa ha solo “sospeso” il proprio appoggio all’ex fuoriclasse della Juventus. Se ieri, come le altre federazioni europee, sembrava aver accettato la linea difensiva di Platini e l’indicazione di dargli ancora fiducia in attesa di “un processo rapido” sui fatti contestati, adesso motiva il voltafaccia con un pesantissimo riferimento a “maggiori informazioni” ricevute sui contenuti dell’inchiesta. Di fatto i dirigenti inglesi spiegano di aver potuto leggere più a fondo le carte e di avervi trovato indizi tutt’altro che favorevoli a roi Michel. Per questo, spiega la Fa, “abbiamo dovuto decidere di sospendere il sostegno” alla sua candidatura. Evidentemente la ‘giustificazione’ di Platini – secondo cui quei famigerati 2 milioni ricevuti dalla Fifa di Blatter (che proprio oggi ha precisato si trattava di un “accordo fra gentiluomini, un accordo informale assolutamente legale”) rappresentavano non altro se non compensi “arretrati” risalenti al periodo in cui, una decina d’anni prima, l’ex numero 10 aveva svolto un ruolo di consigliere dell’allora padrone incontrastato del calcio mondiale – non convince più gli inglesi. Che precisano di non poter entrare nel merito dei loro dubbi solo perche’ le informazioni aggiuntive messe loro a disposizione sono “confidenziali”. Difficile a questo punto immaginare ripensamenti, mentre i 90 giorni di stop inflitti a Platini assieme allo stesso Blatter e all’ormai ex segretario generale della Fifa Jerome Valcke impediscono al francese di esercitare le sue funzioni. E del resto il messaggio finale con cui la Football Association augura all’attuale numero 1 dell’Uefa “ogni successo nella lotta contro le accuse che gli sono state mosse e per tutelare il suo buon nome” suona come un gesto di cortesia. Quanto al futuro, Londra prende tempo, riservandosi d’indicare il suo candidato per la Fifa, in vista del voto del 26 febbraio 2016, quando il caso Blatter-Platini sarà “chiuso e chiarito”.
Lo sceicco del Bahrein. Intanto, però, si fa avanti il mondo arabo. E oltre al principe giordano Ali bin Hussein, ben visto dagli Usa, ecco spuntare dal cilindro dell’Asian Football Confederation anche uno sceicco del Golfo: Salman bin Ebrahim Al Khalifa, imparentato con la famiglia regnante nel ricco Bahrein.