Silvio Berlusconi scioglie la riserva sulla cessione del Milan. Stamattina appena dimesso dall’Ospedale San Raffaele, dopo l’intervento al cuore, ha spiegato con queste parole la sua decisione: “Io ho rinunciato a qualunque pretesa di prezzo, ho accettato quello che mi è stato proposto, che non tiene nemmeno conto del valore del brand. Ho però preteso che ci sia l’impegno per i nuovi acquirenti, che sono un gruppo di importanti società cinesi alcune a partecipazione statale, di versare nel Milan almeno 400 milioni di euro nei prossimi due anni. Voglio consegnare il Milan a chi sia disposto a investire nel Milan per farlo ritornare ad essere protagonista in Italia e nel mondo”. Ai cronisti che gli facevano notare il passaggio del club rossonero in mani comuniste ha replicato: “ma non c’e’ piu’ il comunismo di allora. Ormai quello cinese è diventato un sistema capitalistico, con la corruzione che deriva certamente dal sistema precedente”.
Tra una settimana sarà firmato, perciò, il preliminare e il closing dopo l’estate. Le imprese cinesi rappresentate dall’advisor Galatioto dovranno uscire allo scoperto. La valutazione del Milan dovrebbe attestarsi sui 550 milioni di euro. All’equity vanno aggiunti circa 200 milioni di debiti di cui si farà carico il consorzio cinese. Alla Fininvest per la cessione dell’80% delle azioni andrà una cifra di 440 milioni. Il pacchetto azionario residuo (20%) sarà ceduto nel giro di un paio di anni. Intanto, il consorzio che acquisirà la maggioranza immetterà subito nel club sotto forma di aumento di capitale un centinaio di milioni. Successivamente saranno investiti gli altri fondi (in tre anni con ogni probabilità). L’impegno finanziario per il consorzio cinese in pratica considerando l’acquisto finale del 100% delle quote, i debiti presi in carico e gli investimenti futuri sarà di oltre 1,1 miliardi di euro.