La Premier league va a caccia del primato mondiale di torneo sportivo con il maggiore fatturato. Una rincorsa impensabile fino a poche stagioni fa quando il dominio degli sport professionistici del Nord America appariva al limite dell’incontrastabile. Il ReportCalcio di Figc, Pwc e Arel 2016 (i dati si riferiscono al 2014) evidenzia del resto come, a parte il campionato d’Oltremanica, il confronto tra Leghe calcistiche europee e discipline made in Usa sia impari. Le 122 franchigie Nordamericane che compongono Nfl, Nba, Mlb e Nhl hanno introiti per 19,7 miliardi di euro contro i 15 miliardi dei 716 club della 54 Leghe calcistiche del Vecchio continente e i 13,2 miliardi dei 122 top club europei per fatturato.
La Nfl, principale lega del football americano, risulta essere la competizione con il giro d’affari più elevato sfiorando quota 7,8 miliardi. La maggior parte dei ricavi (4,6 miliardi) proviene dai diritti media (59%), 1,7 miliardi derivano delle (23%) e 1,4 da attività commerciali e sponsorizzazioni (18%). Al secondo posto di questa speciale classifica si colloca la Mlb con 5,9 miliardi di fatturato. La bontà del modello di business adottato Oltreoceano viene confermata anche dalla composizione molto diversificata dei ricavi della lega di baseball americana: 2,1 miliardi sono i proventi dei diritti media (37%), 2 miliardi i ricavi commerciali e da sponsor (34%) e 1,7 quelli provenienti dal matchday (29%). Sul gradino più basso del podio troviamo appunto la Premier League con 3,9 miliardi di fatturato: 2 miliardi derivanti dai diritti tv (con un’incidenza del 53%), 1,1 miliardi derivanti da attività commerciali e da sponsorizzazioni (29%) e 685 milioni provenienti dagli stadi (18% del totale). Dalla prossima stagione, però la Premier potrà contare su un accordo tv da 3,7 miliardi di euro a stagione che farà volare il fatturato totale verso i 6 miliardi, superando molto probabilmente la Mlb e lanciandosi dunque all’inseguimento della Nfl.
Intanto il quarto posto occupato della graduatoria 2014 è occupato dalla Nba (National Basketball Association), con 3,4 miliardi di fatturato: 1,4 di diritti media (42%), 1 di attività commerciali (31%) e 951 milioni di ricavi da gare (28%). Al quinto i posto si trova invece la Nhl (National Hockey League), con 2,6 miliardi di euro di fatturato: 1,3 milioni collegati ad a attività commerciali (51%), 0,9 dagli stadi (37%) e 322 milioni di diritti media (12%). Bundesliga (2.273 milioni), Liga (1.982) e Serie A (1.742) occupano rispettivamente il sesto, settimo, ed ottavo posto. Le prime quattro leghe calcistiche europee (Premier League, Bundesliga, Liga e Serie A) hanno generato nel 2014 ricavi complessivi per meno di 10 miliardi, circa la metà in meno delle quattro Leghe nordamericane.
Non a caso Forbes nello scorso mese di maggio ha stilato la classifica delle venti società sportive più redditizie al mondo: ebbene nelle prime 20 posizioni erano presenti ben 11 franchigie della Nfl, 7 società di calcio e 2 team della Nba. Le ragioni di questa supremazia sono molteplici. Le leghe americane vuoi a causa delle formule con cui vengono disputate (regular season – playoff e finale), vuoi a causa di particolari regole (come la contrattazione collettiva al fine di evitare diseguaglianze fra società), vuoi a causa del numero superiore di match disputati nell’arco di una stagione, risultano essere molto più incerte e imprevedibili. Ne consegue una forte attrattività e la creazione di un prodotto maggiormente vendibile, capace di creare valore in maniera esponenziale, sia a livello di lega che di singole società. Le leghe nordamericane hanno inoltre dedicato molta attenzione agli introiti da stadio, basti pensare che qualche anno fa la Nfl ha prestato circa un miliardo di dollari alle franchigie per permettere loro di finanziare la costruzione di nuovi stadi, aspetto quest’ultimo legato alla filosofia della collaborazione tra club per il bene dell’intero sistema.