Apertura nel 2019. Il presidente della Roma, James Pallotta, al termine dell’incontro di ieri con il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, nella sede della Regione Lazio, ha indicato questa nuova scadenza per l’inaugurazione del nuovo stadio giallorosso. “E’ stato un buon incontro, noi sappiamo che a Roma e al Paese serve uno nuovo stadio come questo, un impianto che non ha mai avuto. Ci sarà un processo aperto e trasparente, sono al lavoro incredibili professionalità per rispettare una tabella di marcia molto precisa. Speriamo di aprirlo nel 2019″. Dal canto suo, Zingaretti, ha sottolineato come ci sia ancora un passaggio fondamentale da affrontare. ”Il Comune di Roma, non solo è informato, ma è anche d’accordo, che un passaggio fondamentale per lo stadio della Roma è da parte del Consiglio comunale, l’approvazione della variante urbanistica. Qualora si confermasse l’orientamento positivo sullo stadio della Roma, lo ripeto, tutto l’iter amministrativo sarà legato all’approvazione, da parte del Consiglio comunale della variante urbanistica. Approvazione da fare al più presto. Ne hanno già discusso gli assessori competenti, Civita e Berdini”. Zingaretti ha aggiunto che la Regione sarà garante “della correttezza, della trasparenza delle procedure. E’ quello che abbiamo promesso. Saremo tifosi nelle partite ma, lo ripeto, obiettivi nelle procedure”. Zingaretti ha riconosciuto come lo stadio della Roma sia “un grande progetto di sviluppo ed è giusto che meriti attenzione da parte delle istituzioni. Per me è stata la prima occasione d’incontro con Mr. Pallotta su questo grande tema dello stadio della Roma. Un’avventura iniziata molti mesi fa nei rapporti con il Comune di Roma. Noi, volutamente, in questi ultimi mesi siamo stati lontani dalle cronache e dalle polemiche giornalistiche, non per distrazione, ma per serietà. Abbiamo sempre ripetuto che avremmo fatto il nostro lavoro e il nostro dovere quando sarebbe arrivato il nostro turno. Ora il momento è arrivato”.
I lavori della Conferenza dei servizi regionale sullo stadio, che si apriranno il prossimo 3 novembre, dovrebbero produrre come atto conclusivo il “permesso a costruire”, ovvero il via libera ai cantieri entro marzo. I sei mesi decisivi per l’ok si contano infatti a partire dal 6 settembre, data cioè della trasmissione definitiva del progetto dal Campidoglio alla Regione Lazio. “Al termine dei lavori, previsto per il 6 marzo 2017 – ha spiegato l’assessore regionale al Territorio Michele Civita – si assumerà una determinazione motivata con una relativa delibera di Giunta regionale, che chiuderà l’intero procedimento. Nei prossimi 15 giorni le amministrazioni potranno chiedere integrazioni documentali e chiarimenti. Il prossimo 20 settembre avrà luogo la presentazione del progetto alla presenza di tutte le amministrazioni competenti”.
Il 3 novembre, in occasione della prima seduta della Conferenza, si dovrà “verificare l’iter della variante urbanistica legata al progetto (per questo motivo la Conferenza è di competenza regionale e non comunale) che dovrà essere adottata dall’Assemblea capitolina e approvata entro il termine dei 180 giorni. Sempre nel termine dei 180 giorni dovranno essere espletate anche le procedure di Valutazione Ambientale Strategica (Vas) e di Valutazione di Impatto Ambientale (Via). Il Campidoglio aveva spedito alla Regione il progetto lo scorso 30 agosto, privo però del parere di conformità alla delibera dell’Assemblea capitolina sull’interesse pubblico. Il Comune di Roma in quell’occasione rimandò la discussione nel merito alla Conferenza dei servizi, e tra le due amministrazioni furono scintille a distanza. Per la Regione senza quell’atto non si poteva convocare la Conferenza dei servizi, mentre il Comune era di parere diverso. La Regione, allora (era il 2 settembre) invitò il Campidoglio a “esplicitare entro il 6 settembre una eventuale mancanza di interesse pubblico”, procedendo in caso contrario con una forma di silenzio-assenso. La sera del 6 settembre alla Regione sono arrivati invece “ulteriori contributi” sul progetto in esame. Da qui il differimento dei tempi di indizione della Conferenza dei servizi, fissata appunto in prima seduta per il 3 novembre.