China Construction Bank, Ping An Insurance, Baoshang Bank, Huarong International Financial Holdings, Tcl Corporation. Oltre ai già noti Haixia Capital e Yonghong Li, sono questi i nomi più rilevanti contenuta nella “Lista” dei (possibili) futuri proprietari cinesi del Milan.
Un gruppo di investitori che soprattutto per quanto riguarda i primi due nomi, China Construction Bank e Ping An Insurance, a differenza di quanto emerso finora, porterebbe nel capitale del veicolo societario creato per acquisire il 99,93% del club rossonero due soggetti che appartengono al ghota del mondo bancario e assicurativo asiatico. E non solo.
Prima di capire di quali realtà si tratta occorre chiarire alcune questioni tecnico-giuridiche di non poco conto, anche alla luce dei dubbi sollevati dai media internazionali come Bloomberg e il cinese Caixin sulla veridicità di alcuni documenti bancari forniti da Yonghong Li e dal suo braccio destro Lin Ha. La Lista dei possibili investitori del Milan, contenuta nel contratto preliminare sottoscritto da Fininvest e Sino-Europe Sports Investment il 5 agosto scorso, è composta da 11 società. Nel contratto però si specifica che questi 11 “potrebbero” sottoscrivere quote del fondo che formalmente comprerà il club. Nel senso che la Sino Europe al momento del closing potrebbe anche essere partecipata da società diverse da quelle elencate nel contratto preliminare, purché sia assicurato il pagamento della caparra da 100 milioni (già effettuato) e il saldo di 420 milioni alla firma del closing, per il quale si sta lavorando in vista del derby Inter-Milan di metà novembre. Il fondo cinese inoltre si accollerà i 220 milioni di debiti del Milan. È evidente che molto cambierà per i destini rossoneri a seconda del fatto che i due colossi, China Construction Bank e Ping An Insurance, entreranno o meno direttamente nell’affare. Altra possibilità è che questi stessi soggetti potrebbero aver fornito garanzie per conto di loro clienti interessati a investire nel Milan la cui identità sarà svelata solo al momento del closing.
In ogni caso, China Construction Bank è stata fondata nel 1954 ed è di proprietà della Repubblica popolare. È la seconda banca cinese per importanza ed è quotata alla Borsa di Hong Kong dal 2005 e del 2007 anche a Shenzen. Nel 2015 ha raggiunto una capitalizzazione di 173 miliardi di dollari ed è la quinta al mondo. Dalla sua fondazione l’istituto è impegnato nell’erogazione di fondi governativi per progetti di sviluppo immobiliare e infrastrutturale, ma ha anche avviato la crescita nel settore commerciale. Da poco tempo si è insediata a Londra e lo scorso anno ha aperto uffici anche a Milano per supportare le operazioni industriali lungo l’asse Europa-Cina.
Ping An con oltre 6o miliardi di dollari di fatturato e oltre 450 miliardi di dollari di asset è la seconda compagnia assicurativa della Cina dopo la governativa China Life Insurance. Il principale azionista è la thailandese Charoen Pokphand della famiglia Chearavanont , uno dei più grandi conglomerati dell’Asia con quasi 50 miliardi di dollari di ricavi annui, che opera nell’alimentare (C.P. Foods), nella vendita al dettaglio (7-Eleven) e nelle telecomunicazioni (True). Ping An ha interessi calcistici, nel senso che dal 2014 è il “title sponsor” della Chinese Super League (Csl), alla quale versa 150 milioni di yuan all’anno (circa 18 milioni di euro).
Della Lista dei “potenziali” investitori fanno parte Tcl Corporation, azienda dell’elettronica di consumo, terzo produttore al mondo di televisioni, Huarong International Financial Holdings, altra istituzione finanziaria di proprietà dello Stato cinese, e Baoshang Bank, istituto fondato nel 1998 e basato a Baotou, città-prefettura cinese della provincia della Mongolia interna.