L’investitura di Walter Sabatini da parte di Suning è figlia della nuova era del football globale. Un manager sportivo di esperienza come “mister pluslavenze” viene messo a capo dell’impero calcistico di Zhang Jindong per creare sinergie finanziarie e sportive. Un club italiano e uno cinese dunque si muoveranno sempre più all’unisono sul mercato e in ambito aziendale, con l’obiettivo di tornare a vincere. Inter e Jiangsu e magari chissà altri club satelliti di Suning rappresentano quindi un esperimento innovativo dal punto di vista gestionale per quanto concerne il nuovo corso calcistico mondiale.
Sull’attività nella Capitale di Sabatini c’è poco da dire. I numeri parlano per lui. Criticato per molti affari che non hanno dato i frutti sperati reato il fatto che, grazie a quasi 200 milioni di plusvalenze, ha tenuto a galla i conti della Roma permettendo ai giallorossi, pur senza aver vinto trofei, di mantenersi competitivi in Italia e in Europa. Dal 2011 al 2016 ha infatti inanellato surplus di mercato considerevoli: dai 27,4 milioni di Marquinhos ai 15,2 di Lamela, dai 14,2 di Benatia ai 28,2 di Pjanic 28,2, dai 23,8 di Romagnoli ai 12,5 di Gervinho.
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