La matrice geopolitica dei Mondiali russi dell’estate 2018 è stata suggellata dal sorteggio appena officiato al Cremlino alla presenza di Vladimir Putin. Lo “zar” della nuova Russia rinfrancato dai successi nell’area siriana, dall’evento calcistico pretende una consacrazione del ritrovato status di Mosca di potenza globale. Accanto a sé ha voluto i due simboli della storia del calcio Pelè e Diego Armando Maradona. “E’ stata una fase di qualificazione intensa e il nostro paese attende il momento d’inizio di questa competizione: la ospiteremo al massimo livello d’impegno possibile. Sappiamo ospitare i nostri amici, la nostra ospitalità è famosa. Siamo orgogliosi che tocchi a noi”, ha detto il presidente russo.
Il sorteggio degli otto gironi non ha riservato grandi sorprese, complice l’assenza di squadre di forte tradizione come Cile (campione del Sudamerica), Italia e Olanda e di potenze emergenti del football, almeno a livello “industriale” come Usa e Cina.
Tra le novità si può segnalare la gara inaugurale del 14 giugno, il “derby del petrolio” Russia- Arabia Saudita. Mosca e Riad, storica guida dell’Opec, in questi ultimi due anni hanno determinato le politiche di tagli alla produzione di greggio per contrastare l’espansione dello shail oil americano e la caduta dei prezzi, e si incontreranno nel gruppo A. I padroni di casa, nonostante un livello tecnico non eccellente, dovrebbero comunque superare il proprio girone considerato che gli altri avversari sono Egitto e Uruguay.
Nel gruppo B il derby della Penisola iberica Spagna-Portogallo dovrebbe decidere anche le due qualificazioni a discapito di Marocco e Iran. Per quanto la formazione degli Ayatollah si annunci in costante crescita.
Il circolo dei campioni del mondo, Francia, Argentina, Brasile e Germania dovrebbe avere gioco facile a primeggiare nei rispettivi gruppi che potrebbero favorire “sorprese” negli incroci dagli ottavi in poi nel caso di passi falsi delle big. Anche se si fa fatica a scorgere un vero antagonista, se si eccettua la talentuosa Croazia nel gruppo D insieme a Messi e compagni, Islanda e Nigeria. Nel gruppo C, alle spalle dei francesi, l’Australia potrebbe emergere avendo di fronte le non irresistibili Danimarca e Perù, nel gruppo E del Brasile invece fari puntati sulla Serbia (che se la vedrà con Costa Rica e Svizzera).
Nel gruppo F della Germania, Messico e Corea del Sud dovrebbero contendersi il secondo posto avendo un tasso tecnico decisamente superiore alla Svezia fustigatrice dell’Italia. Anche la storia del Gruppo G sembra già scritta con la coppia europea Belgio-Inghilterra alle prese con Panama e Tunisia. L’ultimo girone al contrario sembra quello più incerto con Polonia, Senegal, Colombia e Giappone a spareggiare per i pass alle partite da dentro o fuori.