Il Paris Saint-Germain può tirare un sospiro di sollievo. Il Tas di Losanna ha annullato il procedimento con cui la Uefa aveva rinviato alla Camera di Investigazione il caso sulla presunta violazione del fair play finanziario in merito agli acquisti di Neymar e Mbappé. La corte svizzera ha accolto il ricorso presentato dal club parigino dopo che lo scorso 25 settembre il Club Financial Control Body della Uefa aveva annunciato la riapertura delle indagini.
Per l’arbitrato, il caso è “definitivamente archiviato”, dunque non sarà possibile avviare nuovi procedimenti sulle operazioni di mercato svolte dalla società controllata da Al Khelaifi nell’estate 2017. L’estate che ha visto atterrare a Parigi sia il fantasista brasiliano (con un investimento annuo pari a circa 40 milioni di ammortamento e 37 milioni di stipendio) che la giovane stella francese. È proprio su quest’ultimo che la Uefa avrebbe voluto vederci chiaro, poiché la formula del trasferimento è stata quella del prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza. Uno stratagemma per spostare il peso dell’investimento nell’esercizio successivo. L’organo di controllo della federazione europea, inoltre, aveva operato una svalutazione di cinque contratti di sponsorizzazione siglati dal Paris Saint-Germain con enti o partner provenienti dal Qatar, tagliando di circa il 37% i ricavi previsti.
Il Psg, dopo mesi di attesa, “ha preso atto della decisione del Tas – come si legge in un comunicato reso noto dal club campione di Francia -. Questa decisione invalida il rinvio del dossier alla Camera di Investigazione. Fa seguito all’appello presentato dal club parigino il 3 ottobre scorso al Tas. La decisione presa dal Club Financial Control Body lo scorso 13 giugno è ratificata. Il Paris Saint-Germain intende ormai seguire serenamente i suoi sviluppi. Il club sostiene di avere sempre rispettato le regole e di essersi sempre sforzato di rispondere con serenità e trasparenza alle ripetute domande della Uefa e del Cfcb”.