Nessuno sconto per il Palermo. Il Tribunale Federale Nazionale conferma le richieste avanzate dalla Procura federale e retrocede i rosanero all’ultimo posto in classifica nel campionato corrente di Serie B, decretandone dunque la retrocessione in Serie C. Entro due settimane è previsto l’appello, ma di certo i play-off (a cui il Palermo si era qualificato sul campo) sono destinati ad un rinvio. Confermate le richieste anche per l’ex presidente Giammarva (due anni di inibizione) e l’ex presidente del collegio sindacale Morosi (cinque anni più preclusione), mentre è stato dichiarato inammissibile il deferimento per Zamparini, attualmente agli arresti domiciliari. Il collegio presieduto da Cesare Mastrocola ha ritenuto il quadro accusatorio «idoneo a porre in evidenza il compimento di una sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria e volta a rappresentare in maniera non fedele alla realtà lo stato di salute della società deferita». Il Palermo, stando ai capi di incolpazione elencati nel deferimento, avrebbe falsato quattro bilanci (2014, 2015, 2016 e 2017) per ottenere l’iscrizione a tre campionati, due di Serie A e uno di Serie B.
Al centro della questione, l’ormai nota operazione di vendita del marchio del club, passato prima alla controllata Mepal, successivamente ceduta alla holding lussemburghese Alyssa, facente sempre riferimento a Zamparini. Questa operazione ha generato una plusvalenza ritenuta fittizia dai pm della Figc, che hanno raccolto gli atti di indagine della Procura di Palermo e hanno deferito la società per responsabilità diretta e oggettiva. «Zamparini – si legge nel dispositivo federale – non avrebbe mai fatto mistero del fatto che l’operazione Alyssa servisse per ottimizzare il bilancio e che si trattava di espedienti per mandare avanti la baracca». Per Zamparini, però, il deferimento è inammissibile: i legali dell’imprenditore friulano hanno contestato le tempistiche di notifica dell’udienza e lo stesso giudice riconosce che «l’indagato non ha potuto esercitare le prerogative difensive preprocessuali previste dall’ordinamento sportivo che pure erano state assicurate dalla Procura Federale».
Il Palermo, adesso, si trova nuovamente di fronte ad un bivio. Sul campo ha lottato fino all’ultima giornata per la promozione in Serie A, ma la sentenza di primo grado lo estromette dai play-off, retrocedendolo d’ufficio in Serie C. Entro 48 ore i legali della società potranno presentare ricorso e in una decina di giorni dovrebbe celebrarsi il processo d’appello, il cui verdetto renderà definitiva la classifica del campionato di Serie B. Il tutto nel bel mezzo di una cessione societaria completata pochi giorni fa, col passaggio delle quote a Sporting Network. Hanno rilevato la società con il sogno della Serie A ancora in piedi, adesso la ritrovano sul baratro della Serie C. In attesa del secondo grado di giudizio, che arriverà nel giro di due settimane.