L’Inter, come previsto, esce dal Settlment Agreement concordato con l’Uefa nel 2015 per le violazioni del Fair Play Finanziario. Ad annunciarlo è stata la stessa Uefa con un comunicato in cui spiega che la società nerazzurra è stata considerata conforme «all’obiettivo generale degli accordi» e esce «dal regime transattivo».
L’impatto dell’uscita dai vincoli del Settlment
Dunque, non sarà obbligatorio quest’anno fare plusvalenze entro il 30 giugno per rispettare i vincoli del Fair play finanziario, come la scorsa estate quando molti pezzi pregiati della Primavera pluridecorata furono sacrificati per ricavare circa 40 milioni di euro dalle cessioni. Entrate e uscite del prossimo mercato estivo risponderanno perciò a mere logiche di investimento sportivo. Saranno una facoltà e non obbligo insomma. Restano infatti i vincoli ordinari di bilancio previsti dalla Uefa che impongono attualmente di chiudere il triennio con un deficit massimo di 30 milioni. Le spese quindi potranno incrementarsi nella misura in cui aumenteranno i ricavi, specie tra stadio e area commerciale. Grazie a Suning in effetti e ai nuovi contratti di sponsorizzazione (siglati in Cina soprattutto) il fatturato del club nerazzurro è già salito a 297 milioni lo scorso anno e quest’anno con i ricavi Champions supererà i 350 milioni al netto delle plusvalenze. Sotto la guida dell’ad Alessandro Antonello l’Inter ha chiuso i bilanci delle ultime tre stagioni con perdite sempre più basse (60 milioni nel 2016, 25 nel 2017 e 17 nel 2018). Dunque, nel bilancio al 30 giugno 2019 non ci sarà più l’obbligo di fare determinate plusvalenze. La società, come qualsiasi altra, potrà ovviamente valutare l’opportunità di fare cessioni redditizie qualora i conti dell’anno in corso presentino uno squilibrio troppo alto, per non pregiudicare i margini di manovra nel successivo biennio. Il rosso di 30 milioni di perdite (al netto dei costi “virtuosi”) va calcolato in ottica triennale. Nella prossima stagione poi l’Inter potrà disporre di una lista completa da 25 giocatori per le gare europee.
Il settlment agreement del 2015
L’accordo raggiunto dall’Inter con la Uega nel maggio 2015 copriva le stagioni che vanno dal 2015/16 al 2018/19. Tra il 2011 e il 2014 l’Inter aveva infatti sommato un rossi di oltre 27o milioni.Il club nerazzurro si è impegnato a raggiungere il pareggio di bilancio nell’esercizio 2018/19, concordando inoltre una riduzione dei costi per il personale e una limitazione degli ammortamenti per gli acquisti dei giocatori. Venne poi comminata alla società una multa di 20 milioni di euro trattenuti da eventuali ricavi provenienti dalla partecipazione a competizioni Uefa, a partire dalla stagione 2014/15 (sei milioni da versare subito e quattordici con la condizionale non pagati). L’impegno per la chiusura dell’esercizio 2016 era di un deficit di massimo trenta milioni, mentre c’era l’obbligo (rispettato) di raggiungere il pareggio per l’esercizio 2017. L’Inter aveva accettato inoltre di limitare il numero di giocatori da includere nella lista A per la partecipazione alle coppe europee: nella stagione 2015/16 potevano essere inclusi 21 giocatori nella lista A, nella stagione 2016/17 invece 22, contro i 25 previsti da regolamento. Infine per l’intera durata dell’accordo era stato limitato il numero di nuovi elementi da includere nella lista A, da calcolare in base al saldo sul mercato che doveva essere pari o positivo. Molti neoacquisiti dell’Inter in particolare nella passata stagione infatti non sono stati schierati nelle coppe per questo motivo.
La reazione dell’Inter
«La Investigatory Chamber del Club Financial Control Body della Uefa ha annunciato che in seguito alla verifica del bilancio al 30 giugno 2018, F.C. Internazionale Milano S.p.A. ha soddisfatto i requisiti di break-even cumulativo del Settlement Agreement firmato nel maggio 2015 e pertanto è uscita dal regime di Settlement Agreement. Ciò dimostra «la solidità e la crescita della società e il rafforzamento della sua posizione finanziaria, supportata da un approccio che è stato di totale adempimento alle regole imposte. Il club continuerà a rispettare il regime di normale monitoraggio del Fair Play Finanziario UEFA e nella strategia di attenta gestione finanziaria che ha caratterizzato gli ultimi esercizi».