La Roma ristruttura i debiti (cercando sul mercato tassi più favorevoli) e mette fieno in cascina per l’amministrazione ordinaria (frutto anche dei mancati introiti Champions). Dopo la riunione a Londra ieri sera è arrivato il comunicato del club che annuncia l’emissione di un bond da 275 milioni. Il 12 febbraio 2015 la Roma aveva sottoscritto un contratto di finanziamento con Goldman Sachs per 175 milioni di euro in capo alla controllata ASR Media and Sponsorship. Questo contratto, che mette a garanzia del prestito i proventi di diritti media e sponsorizzazioni, è stato poi rifinanziato il 22 giugno 2017 con una proroga della scadenza del rimborso dal giugno 2020 al 2022 e un incremento dell’importo a 230 milioni con un tasso di interesse superiore al 7% oltre oneri fiscali per il pagamento di alcuni fondi creditori che rendono il prestito ancor più gravoso. La stessa mossa finanziaria della Roma è stata posta in essere dall’Inter che nel 2017 si è rivolta al mercato per un bond da 300 milioni) sempre per estinguere anticipatamente un debito con Goldman Sachs e ottenendo dal mercato un tasso più basso. Ora a Trigoria sperano di ricevere dagli investitori istituzionali, che avranno ovviamente un occhio di riguardo per come si evolverà l’operazione stadio, la stessa fiducia. Nella semestrale al 31 dicembre 2018 l’indebitamento finanziario del club giallorosso si attestava a quota 196 milioni (il capitale iniziale relativo all’affare Goldman Sachs era di 230 milioni). La prossima settimana dovrebbe partire il roadshow e nel giro di qualche giorno la dirigenza della Roma si augura di effettuare il collocamento: l’obiettivo è quello di far scendere l’interesse attorno al 4-5%. L’Inter nel 2017 per il suo bond ha ottenuto un collocamento al 4,875%.
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