La Lega Serie A scende in campo in prima linea contro la pirateria, in particolare contro beoutQ, l’emittente che trasmette illegalmente in streaming e via satellite in Arabia Saudita e nel Medio Oriente. In occasione del derby di sabato sera tra Milan e Inter, sui tabelloni posti a bordo campo scorreranno messaggi volti a scoraggiare l’utilizzo di canali pirata, dopo il lancio dell’hashtag #stopiracy sui social network: “La Lega di Serie A ha deciso di combattere davvero i pirati, ci auguriamo che possano esserci grandi operazioni di polizia nazionali e internazionali che blocchino queste vere e proprie attività criminali – ha spiegato l’ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo, in una intervista ai qatarioti di beIN Sports -. Le persone devono capire che se accendono o vedono il calcio attraverso beoutQ compiono un atto criminale contro Premier League, Liga, Ligue1, Bundesliga e Serie A. È un grande furto che va bloccato”.
Le top five leagues, infatti, si sono coalizzate nella battaglia. Un’indagine di MarkMonitor commissionata dalle principali leghe europee, dalla Uefa, dalla Afc e dalla Fifa ha evidenziato come le trasmissioni di beoutQ utilizzino una struttura gestita da Arabsat, ma anche app di terze parti, tra cui una “basata o connessa con Ksa-Evdtv”, una iptv con sede a Riad. L’attività illegale di beoutQ ha alimentato il clima di tensione già di per sé rovente tra Qatar (sede di BeIn Sports) e Arabia Saudita. L’emittente qatariota detiene i diritti dei principali campionati europei per Medio Oriente e Nord Africa ed è proprio in Qatar che si disputeranno i prossimi Mondiali, mentre il territorio saudita si sta aprendo al calcio internazionale come dimostra l’accordo con la Lega Serie A per la Supercoppa Italiana.
Nonostante i tentativi, non c’è stato modo di mediare tra le parti per interrompere le trasmissioni illegali: “I nostri tentativi di presentare un’istanza formale nel Regno dell’Arabia Saudita in merito ai diritti contro beoutQ sono stati vani, pur avendo notizia che le trasmissioni di beoutQ sono attualmente interrotte”, è quanto comunicato dalla coalizione anti-pirateria, che inoltre invita “Arabsat e altri fornitori di servizi satellitari a non fornire più una piattaforma per la pirateria, che danneggia non solo i legittimi titolari delle licenze, i tifosi e i giocatori, ma anche tutti gli sport”. I danni causati dalla pirateria per i mancati introiti nelle casse della Serie A, stando a quanto stimato dalla stessa Lega, superano i 200 milioni di euro, mettendo a rischio quasi seimila posti di lavoro.