Il sindacato internazionale dei calciatori professionisti si inserisce nella querelle in corso tra il Napoli e i suoi giocatori, in merito al rifiuto della squadra di andare in ritiro dopo la partita di Champions League pareggiata contro il Red Bull Salisburgo. Un comportamento che ha portato la società di De Laurentiis a multare i propri tesserati, anche se ieri lo stesso presidente ha avuto un incontro con i calciatori per cercare di distendere gli animi, dopo il pareggio in casa del Liverpool. Distensione che però non equivale ad un perdono, perché l’intenzione della società sembra essere quella di mantenere la stessa linea: multe per la squadra a prescindere dalla conciliazione. Una situazione che non trova il benestare della Fifpro.
“L’intenzione del Napoli di trattenere i salari dei giocatori non ha valide fondamenta – scrive il sindacato in una nota – e sarà contestata collettivamente. Fifpro crede che la decisione ad hoc del Napoli di vietare ai giocatori di tornare a casa per raggiungere le rispettive famiglie a seguito della partita contro l’RB Salisburgo, sia ingiustificata. Come ogni altro impiegato, i giocatori professionisti hanno il diritto di assicurarsi che la loro vita privata sia rispettata, specialmente considerando un calendario già congestionato, che vede molti giocatori lontano dalle loro case per periodi prolungati. Le basi su cui il Napoli cerca di applicare le multe, a causa del rifiuto dei giocatori di seguire le irragionevoli istruzioni del Napoli, contraddice ciò che è previsto nell’accordo collettivo in Italia. I giocatori del Napoli non possono essere soggetti a decisioni arbitrarie di un club disincantato quando il risultato di una partita è insoddisfacente”.
“Carlo Ancelotti e il suo staff tecnico – prosegue il comunicato di Fifpro – sono gli ultimi responsabili della gestione del gruppo di giocatori, come più ritengono opportuno. Le questioni tecniche non sono responsabilità dei dirigenti del club e supportiamo Ancelotti e i giocatori del Napoli per la loro coesione in un periodo chiaramente difficile. Fifpro è pronta ad assisterli, in stretta collaborazione con l’Aic, per assicurarsi che i giocatori non siano soggetti ad ulteriori abusi e intimidazioni”