“Superlega? A me interessa il Mondiale per club”. È con queste parole che Gianni Infantino spegne sul nascere ogni possibile speculazione in merito alla presenza della Fifa nel progetto della European Premier League. Il presidente del principale organo calcistico mondiale ha smentito ogni accostamento con la possibilità di vedere le big europee competere per un unico torneo, in una lega chiusa: “Per me non è una questione di Bayern Monaco contro Liverpool – prosegue Infantino – ma di Bayern contro Boca Juniors. Voglio che i club al di fuori dell’Europa abbiano un appeal globale in futuro. Questa è la mia visione: avere cinquanta società e cinquanta nazionali che possano diventare campioni del mondo”.
Il presunto interessamento della Fifa nel progetto dell’European Premier League era stato riportato da Sky News, secondo cui la banca d’affari JP Morgan avrebbe messo a disposizione un finanziamento da circa 5 miliardi di euro, ripagabile con gli introiti dei diritti televisivi. A questo torneo prenderebbero parte una dozzina di squadre provenienti dalle “top five league”, ovvero Inghilterra, Francia, Germania, Italia e Spagna. Il tutto sulla falsariga della Superlega, già ipotizzata nel 2018 con una bozza di partecipanti stilata a Madrid e successivamente resa nota da Football Leaks. In Inghilterra, di recente, la Premier League ha respinto il Project Big Picture, che avrebbe dato maggiore potere alle sei grandi storiche del calcio inglese (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham). Le stesse squadre rientrerebbero nel progetto della European Premier League.
Se Infantino ha smentito l’interessamento della Fifa nel progetto della “Superlega”, ancor più caustica è la Uefa, che tramite un suo portavoce si è detta “fortemente contraria” a qualunque tipo di ipotesi che vada contro i principi di promozione, retrocessione e campionati aperti. I principali club europei, però, si stanno muovendo per cercare di portare avanti il loro piano, temendo anche un crollo dei ricavi dovuto alla pandemia da Covid-19. La stessa Uefa, d’altronde, ha stimato mancati introiti da televisioni e sponsor per oltre 560 milioni di euro e starebbe valutando la riduzione del 4% dei premi previsti per la partecipazione alla Champions League e all’Europa League nelle prossime cinque stagioni. Un taglio sostanziale che potrebbe rendere ancor più appetibile l’affare da cinque miliardi della European Premier League.