CereaBanca 1897, l’istituto di credito che ha finanziato le operazioni di acquisizione delle quote del Carpi e del Livorno, ha visto rimossi gli esponenti del proprio consiglio di amministrazione da parte di Iccrea Banca, capogruppo del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, alla quale è affiliata la banca di credito cooperativo con sede a Cerea, in provincia di Verona. Deliberata, dunque, la rimozione del presidente Luca Paolo Mastena, del vice presidente vicario Renzo Manfrè, e dei consiglieri Laura Artioli, Enrico Bedon, Angelo Venturelli e Albino Pezzini.
“Il provvedimento – si legge nella nota di Iccrea Banca – si è reso necessario al fine di ripristinare una coerente esecuzione delle direttive della capogruppo, restituendo CereaBanca 1897 alla sua tradizionale missione di banca del territorio”. Contestualmente al provvedimento di rimozione, adottato in base a quanto previsto dal contratto di coesione, il Cda di Iccrea Banca ha nominato quali nuovi consiglieri: Franco Castagna, Giuseppe Lucchi, Giuseppe Moretto, già amministratori di CereaBanca, Marco Pistritto, Luca Barni e Camillo La Gioia, esponenti della Capogruppo Iccrea Banca.
Le operazioni condotte per l’ingresso di nuovi soci nel Carpi e nel Livorno, società partecipanti al campionato di Serie C, hanno fatto sì che gli investimenti di CereaBanca 1897 uscissero al di fuori della sfera territoriale ad essa assegnata. La competenza territoriale, stando a quanto si legge nello statuto dell’istituto di credito cooperativo, comprende il territorio dei comuni di Cerea (VR), Trevenzuolo (VR) e Sona (VR), oltre che dei comuni “ove la società ha proprie succursali o nei quali ha un numero di soci rapportato alla popolazione residente non inferiore a quello previsto dalle medesime disposizioni, nonché dei comuni ad essi limitrofi”. Le aree di competenza elencate sul sito di CereaBanca 1897, inoltre, riguardano comuni in provincia di Mantova, Rovigo e Verona.
Carpi e Livorno non sono comprese in elenco, da cui l’intervento della capogruppo Iccrea che di fatto ha voluto sottolineare la “tradizionale missione di banca del territorio” da restituire all’istituto. Sia a Carpi che a Livorno, le situazioni societarie sono state segnate da rapporti tesi all’interno della proprietà. Se per gli emiliani le questioni si sono risolte con un cambio di presidenza, per i toscani l’ultimo ribaltone rimane sotto l’occhio vigile della Lega Pro, che attende le verifiche da parte della Figc sul passaggio delle quote ai nuovi soci.