I ricavi del Tottenham crollano di circa 65,6 milioni di euro nel giro di un anno. Il club londinese ha reso noti i propri risultati finanziari per l’esercizio chiuso lo scorso 30 giugno, con ricavi pari a 402,4 milioni di sterline (al cambio, 452,6 milioni di euro) contro i 460,7 milioni dell’anno precedente. Chiaramente gli Spurs pagano la pandemia di Covid-19, come gli altri club europei, ma nel loro caso gioca un ruolo decisivo l’interruzione del cammino in Champions League per mano del Lipsia agli ottavi. L’anno precedente, con Pochettino in panchina, il Tottenham aveva raggiunto la finale, persa contro il Liverpool. Il tecnico argentino, inoltre, è stato rimpiazzato da José Mourinho, che nella passata stagione non è riuscito a portare a termine la rimonta verso il quarto posto, ma allo stato attuale sta guidando i londinesi in vetta alla classifica della Premier League. Tornando sul fronte economico, l’esercizio al 30 giugno 2020 si è chiuso con perdite per 63,9 milioni di sterline (pari a 71,9 milioni di euro).
I conti del Tottenham hanno visto diminuire i proventi televisivi, passati in un anno da 149,9 a 95,2 milioni di sterline, ovvero 107,1 milioni di euro. Le cause sono lo spostamento di alcune partite nel periodo di competenza dell’esercizio successivo e il cammino interrotto anticipatamente in Champions League. La pandemia di Covid-19 ha costretto la Premier League a ripartire in estate, con diverse gare disputate dopo il 30 giugno, mentre i premi in denaro legati alla partecipazione alle competizioni Uefa si sono quasi dimezzati: da 94 a 51,2 milioni di sterline, pari a 57,6 milioni di euro. Di riflesso, si sono ridotti anche i proventi relativi al botteghino europeo e per le coppe nazionali: 12,6 milioni di sterline (14,2 milioni di euro), circa 5 milioni di sterline in meno rispetto all’anno precedente, in cui il Tottenham ha giocato a Wembley fino ai primi di aprile, quando è stato inaugurato il nuovo stadio degli Spurs. Sono in invece i ricavi commerciali, passati da 135,2 a 161,5 milioni di sterline (181,7 milioni di euro)
In campo nazionale, la biglietteria rappresenta una nota meno dolente del previsto, considerando di aver disputato a porte aperte solo 14 delle 19 partite previste prima dell’emergenza sanitaria. Tra ticket e catering, il 2020 si è chiuso con ricavi per 81,9 milioni di sterline (92,1 milioni di euro), mentre nell’esercizio precedente tali ricavi si fermavano a quota 64,2 milioni di sterline. Anche in questa stagione il Tottenham ha dovuto fare a meno del pubblico sugli spalti, ma dal 2 dicembre potrà tornare ad aprire il proprio impianto per un numero limitato di spettatori. Il premier Boris Johnson ha infatti annunciato il piano per riportare i tifosi negli stadi in base alle zone di allerta (media/gialla, alta/arancione e altissima/rossa): nel primo caso, verrà autorizzata una capienza pari al 50% di quella prevista o al massimo di 4000 presenti, nel secondo il limite scende a 2000 spettatori, mentre in zona rossa non verranno riaperte le strutture outdoor. Per gli sport indoor, fatta eccezione per la zona rossa (sempre chiusa), verranno autorizzati al massimo mille spettatori.
“Attualmente sia nel mezzo di uno dei periodi più impegnativi mai provati – ha dichiarato Daniel Levy, presidente del Tottenham – e l’impatto della pandemia sui nostri ricavi è concreto, non sarebbe potuto arrivare in un momento peggiore, avendo appena completato la costruzione di uno stadio da 1,2 miliardi di sterline finanziato dalle risorse del club e da un debito a lungo termine. La stagione 2020/21 al momento non ha visto tifosi alle partite e questo si mescola con la perdita di eventi terzi come la NFL, i concerti e la chiusura di negozi o attrazioni per i visitatori. La nostra stima per l’esercizio attuale, qualora lo stadio dovesse rimanere chiuso, è di una potenziale perdita di ricavi per 150 milioni di sterline. Chiaramente, sarebbe una perdita irrecuperabile. Comunque, benché non siamo in grado di aprire il nostro stadio ai tifosi, lo abbiamo aperto al servizio sanitario nazionale. Ogni club della Premier League dà un significativo contributo finanziario e sociale all’economia del Regno Unito e alle comunità locali. Riconosciamo che la salute e la sicurezza sono di primaria importanza e siamo incoraggiati dalle ultime notizie sugli sviluppi in merito al vaccino”.