“Anche il Bayern è stato colpito dagli effetti del Covid-19”. Parola di Karl-Heinz Rummenigge, ma il club di Monaco ha registrato il secondo fatturato più alto della propria storia nell’anno della pandemia. I bavaresi hanno chiuso l’esercizio al 30 giugno 2020 con ricavi in calo per 52,4 milioni di euro, ma pari a 698 milioni di euro complessivi. Ad eccezione degli introiti avuti nel 2019, mai il Bayern ha fatturato così tanto. L’esercizio 2017/18, all’epoca record nella storia del club, i ricavi avevano toccato quota 657,4 milioni di euro, oltre 40 milioni in meno rispetto a quanto fatto in piena emergenza economica e sanitaria. Inoltre, l’esercizio 2019/20 si è chiuso con un utile di 9,8 milioni di euro.
L’effetto Covid-19 c’è, ma chiaramente ha avuto un’incidenza minore rispetto a quella di altre società calcistiche in Germania e nel resto d’Europa. Da marzo, tutte le partite casalinghe disputate all’Allianz Arena si sono svolte senza pubblico sugli spalti e questo per i campioni d’Europa in carica è indubbiamente un vuoto complicato da colmare, considerando che nell’esercizio 2018/19 il botteghino ha fruttato 92,4 milioni di euro e in quello precedente addirittura 103,8 milioni di euro. Il cammino sul campo ha influito fino ad un certo punto nel calmierare gli effetti della pandemia, considerando che il Bayern ha alzato la Champions League al cielo dopo il 30 giugno, ma non il Meisterschale: la Bundesliga è terminata si è infatti conclusa tre giorni prima della fine del mese e già il 16 giugno la squadra allenata da Flick aveva la certezza aritmetica del titolo.
“La pandemia di Coronavirus ha messo a dura prova l’intero mondo del calcio nella stagione 2019/20 – ha dichiarato il Ceo del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge – e naturalmente anche il Bayern è stato colpito. Ad esempio, non abbiamo spettatori all’Allianz Arena dall’8 marzo. In questo contesto, sia i ricavi generati, sia l’aver chiuso la passata stagione con un utile, sono positivi. Ciò è dovuto, non per ultimo, agli straordinari successi ottenuti. È altrettanto importante essere stati in grado di concentrarci su molte iniziative sociali, nel corso di questa crisi”.
Gli fa eco il vicepresidente esecutivo Jan-Christian Dreesen: “Viste le difficili circostanze, il risultato è sicuramente qualcosa per cui il Bayern possa essere soddisfatto di questi tempi. Certo, l’esclusione degli spettatori da marzo ha avuto un impatto considerevole sui ricavi da partite. Ciò rende ancora più gratificante chiudere con un profitto, che è anche espressione del principio in base al quale viviamo da decenni, ovvero di non spendere più di quanto guadagniamo. Il club poggia su solide basi, è stato costantemente rafforzato negli ultimi anni e ora sta dimostrando il suo valore in tempi di crisi. Gli effetti della pandemia di Coronavirus, tuttavia, sono una sfida enorme nella stagione in corso, quindi stiamo ipotizzando un notevole calo delle entrate per la stagione 2020/2021 se dovessimo giocare partite a porte chiuse per un lungo periodo. Ovviamente, questo si rifletterà anche sull’utile di esercizio. Stiamo lavorando con tutte le nostre forze per guidare il Bayern con decisione nella crisi”.