I club cinesi (o almeno, la maggior parte di essi) si apprestano a cambiare nome. A dicembre, la federcalcio cinese ha introdotto una serie di regolamenti che impongono alle società della Super League, della League One e dei campionati di seconda e terza divisione la rimozione di ogni riferimento agli sponsor aziendali o alla proprietà dal nome della squadra. Una decisione assunta per poter garantire così denominazioni a lungo termine, e non ancorate ai proprietari dei club: “In passato – ha ricordato Chen Xuyuan, presidente della Chinese Football Association – i proprietari dei club cambiavano abbastanza rapidamente nei nostri campionati e quindi anche i nomi delle squadre dovevano cambiare. Questo non favoriva la crescita di una cultura calcistica in Cina”.
Sono cinquantotto i club che hanno presentato domanda per il cambio di nome e la Cfa ha già accolto più dell’80% delle richieste pervenute. Tra queste, lo Shandong Luneng, che ha annunciato il via libera da parte della federcalcio per la nuova denominazione, Shandong Taishan. Anche lo Shanghai Sipg ha dovuto fare richiesta di modifica della denominazione, depositando il nuovo nominativo Shanghai Haigang, letteralmente “il porto di Shanghai”. Ha dovuto adeguarsi alle nuove normative pure il Jiangsu Suning, controllata dalla stessa proprietà dell’Inter, che dava di fatto il nome al club. Lunedì scorso è stata annunciata la nuova denominazione in Jiangsu Fc, senza più alcun riferimento a Suning.
Non tutte le operazioni di cambio nominativo, però, stanno andando nel verso giusto. Alcuni club e i loro tifosi, cresciuti di numero negli anni che hanno visto il calcio cinese entrare in una sfera professionistica, stanno lottando per cercare di mantenere le denominazioni originali, senza dunque togliere dal proprio nome alcun riferimento ai proprietari o agli sponsor. È quanto sta accadendo a Pechino, con i proprietari del Beijing Guoan, così chiamato in riferimento al Citic Guoan Group, che vorrebbero mantenere intatto il proprio nome. Si mobilitano invece in tifosi nell’Henan, dove l’Henan Jianye ha proposto la nuova denominazione “Luoyang Longmen”, per nulla gradita ai sostenitori: il club ha infatti sede a Zhengzhou, capitale dell’Henan, ma il nuovo nome fa riferimento alla città di Luoyang e alla sua principale attrazione turistica (le grotte di Longmen). Una decisione che ha fatto discutere, al punto da scatenare proteste per strada.