L’Udinese supera l’effetto Covid-19 con un rosso di soli 10 milioni, ma soprattutto rivaluta il suo patrimonio raggiungendo quota 230 milioni, tra valore del marchio, stadio e parco giocatori (da 143 milioni), in cui spiccano le potenziali plusvalenze legate al portiere Juan Agustín Musso e al centrocampista Rodrigo De Paul. Nella scorsa stagione infatti sono state realizzare plusvalenze per soli 16 milioni (contro i 50 milioni dell’anno precedente), complice le basse quotazioni di un calciomercato depresso dall’emergenza sanitaria.
Il fatturato dell’Udinese al 30 giugno 2020, senza plusvalenze, anche a causa del rinvio a luglio ed agosto 2020 di una decina di match di campionato e della relativa diversa contabilizzazione di diverse voci, è calato da 63 a 51 milioni e il costo della rosa è stato di 25 milioni (contro i 33 della stagione precedente) più 26 milioni di ammortamenti. I debiti totali sono scesi da 145 a 101 milioni a fronte di crediti e disponibilità liquide per 48 milioni.
Il club della famiglia Pozzo (che possiede anche il Watford impegnato quest’anno nella seconda divisione inglese) ha puntato in questa difficile fase pandemica soprattutto a rafforzare l’organico e ad adeguare i valori dei suoi asset principali utilizzando la facoltà prevista dal “Decreto Agosto” (Dl 104/20). Il marchio, iscritto a bilancio per 5 milioni, è stato valutato, attraverso una perizia indipendente, 63 milioni, considerando in particolare i flussi attesi di ricavi media e commerciali (nella stagione 2019/20 il club ha incassato 30 milioni di diritti tv contro i 41 di quella precedente, e 4,7 milioni dal settore sponsor e merchandising). Lo stadio Friuli (Dacia Arena) ristrutturato nel 2016 e sul quale il Comune di Udine ha concesso un diritto di superficie per 99 anni che determina giuridicamente la proprietà “temporanea” di tutto ciò che viene edificato sul terreno, valeva a costo storico 6 milioni, mentre la perizia ha aggiornato questo valore a circa 50 milioni.
Lo sfruttamento dell’impianto peraltro è ancora parziale. La società dei Pozzo ha pronti investimenti per oltre 10 milioni per la realizzazione di una clinica media, bar, ristoranti, una piscina, una palestra e una struttura scolastica di eccellenza nella aree sottostanti le tribune. Ma alla vigilia del voto decisivo del Consiglio comunale due anni fa la procedura è stata sospesa in attesa di risolvere una querelle amministrativa sull’assegnazione dell’impianto (nonostante un parere favorevole preventivo espresso dalla Corte dei conti).