Il Tottenham guarda agli Stati Uniti per riuscire a cedere i naming rights del proprio stadio. Il club londinese ha individuato in Todd Kline, in precedenza chief commercial officer dei Miami Dolphins, l’uomo incaricato alla ricerca di uno sponsor disposto a mettere sul piatto 25 milioni di sterline a stagione (oltre 28 milioni di euro) per dare il proprio nome al Tottenham Hotspur Stadium, noto anche come New White Hart Lane. In realtà, i diritti sul nome dell’impianto sono stati messi in vendita già da marzo 2019, un mese prima dell’inaugurazione della casa degli Spurs, ma al momento non è stato trovato un partner disposto a venire incontro alle richieste del club presieduto da Daniel Levy.
Stando a quanto riportato da Evening Standard, Kline sostituirà il consulente Simon Bamber, che ha curato la gestione pubblicitaria del Tottenham e a giugno lascerà la società per decorrenza dei termini contrattuali. Già al termine della passata stagione, invece, erano scaduti i contratti di Emma Taylor, a capo dell’ufficio marketing, e di Victoria Hasley, responsabile del settore vendite. Una rivoluzione, per i londinesi, che puntano a massimizzare i profitti dalla cessione del nome del nuovo impianto. Per farlo, si sono affidati all’uomo che ha garantito alla franchigia Nfl di Miami un accordo da 250 milioni di dollari per rinominare lo stadio dei Dolphins in Hard Rock Stadium. L’ingresso di Kline nel Tottenham è previsto per il prossimo mese di giugno.
In occasione della chiusura del bilancio relativo all’esercizio 2019/20, il presidente Daniel Levy ha dichiarato che la chiusura del nuovo stadio (per il quale sono stanziati 1,2 miliardi di sterline) provocherà “una potenziale perdita di ricavi per 150 milioni di sterline”. Anche per questo, il Tottenham vuole accelerare i tempi per siglare un accordo sulla cessione dei naming rights, non potendo sfruttare pienamente il proprio impianto. Oltre alla necessità di giocare le partite a porte chiuse per via delle misure di contenimento del contagio da Covid-19, va considerata la perdita di ricavi dalle attività collaterali, ma anche da eventi come concerti e partite internazionali della Nfl.
Un cerchio che si chiude, quello con Nfl, che ha scelto Londra per tutte le tappe europee delle International Series dal 2007 al 2019. Wembley e Twickenham sono state le mete designate per i match di football americano nella capitale inglese, fino appunto all’inaugurazione del nuovo stadio del Tottenham, club con cui è stata siglata una partnership decennale per un minimo di due partite a stagione. Il forfait obbligato per il 2020, però, avrebbe già portato a mancati ricavi per 4 milioni di sterline (circa 4,6 milioni di euro), stando a quanto riportato dal Daily Mail. Allo stato attuale, non sono ovviamente in programma partite a Londra per il 2021, vista la situazione globale della pandemia.