Gli ultimi sei mesi del 2020 si sono rivelati essere un bagno di sangue per le casse dell’Olympique Lione. Il club francese, giunto settimo nella passata edizione della Ligue 1 a causa dell’interruzione del campionato (e dunque escluso dalle coppe europee), ha chiuso il primo semestre dell’esercizio attualmente in corso con una perdita di 50,6 milioni di euro. Lo scorso anno, prima che la pandemia stravolgesse il mondo, i primi sei mesi si chiusero con un attivo di 14,9 milioni di euro. Una discrepanza evidente anche sul fronte dei ricavi, con 123,3 milioni di euro di fatturato contro i 197,2 milioni messi a bilancio nella semestrale dello scorso esercizio.
Il botteghino è chiaramente il settore che ha risentito maggiormente delle misure restrittive adottate in questo periodo. In totale, nel semestre da luglio a dicembre 2020, il Lione ha incamerato soltanto 1,9 milioni di euro dalla biglietteria, un tracollo del 91% rispetto alla semestrale dell’esercizio precedente. Le normative sanitarie hanno portato di fatto alla chiusura di tutte le attività collaterali, per un crollo dei ricavi anche sul fronte eventi (da 5,5 a 0,4 milioni di euro in questo semestre), oltre che di un passo indietro sul merchandising. Circa un milione di euro in meno, per quest’ultima voce, con un totale di 7,1 milioni di ricavi negli ultimi sei mesi del 2020. In controtendenza, invece, gli accordi pubblicitari: da 15,6 a 16,4 milioni di euro, per un aumento del 5% rispetto alla prima metà del precedente esercizio. I 53,3 milioni ottenuti dalla cessione di calciatori non sono bastati per frenare tale situazione, considerando come un anno prima il calciomercato avesse portato quasi 16 milioni in più.
In termini assoluti, il calo maggiore arriva dai proventi televisivi: dai 77,8 milioni del primo semestre 2019/20 agli attuali 44,2 milioni di euro. Pesa, chiaramente, la mancata partecipazione alle coppe europee. Anzi, senza lo spostamento della fase a eliminatoria diretta della passata Champions League in piena estate, il dato relativo a questi sei mesi sarebbe stato addirittura peggiore. I francesi, infatti, sono riusciti ad approdare fino alle semifinali della scorsa Champions, disputando tre partite (il ritorno con la Juventus, i quarti col Manchester City e la semifinale col Bayern) da agosto in poi, dunque nel semestre in questione. Una cavalcata che ha fruttato 26,9 milioni (più del 60% dei ricavi televisivi), ma senza competizioni europee in questa stagione, il club lionese stima mancati introiti per 57,6 milioni solo per la fase a gironi. Il migliore andamento in Ligue 1, inoltre, non risparmia il Lione per ciò che riguarda i diritti tv nazionali: da 20,3 a 17,3 milioni nel primo semestre, per quanto al 31 dicembre 2020 l’OL abbia chiuso l’anno in vetta alla classifica. Il motivo? Le difficoltà di Mediapro, che non ha saldato la rata prevista dall’accordo con la Lfp e ha perso i propri diritti. Per il club, i mancati ricavi sono stimati in 17,7 milioni di euro per questo primo semestre.
Nonostante tutto, l’Olympique Lyonnais confida di poter chiudere l’esercizio con ricavi tra i 420 e i 440 milioni di euro, incluse le plusvalenze relative alla cessione dei propri tesserati. Pezzi pregiati non ne mancano, su tutti l’olandese Depay, rimasto in Francia nonostante la mancata qualificazione in Champions League. Una disfatta sportiva che, stando ai dati del primo semestre, sta pesando sulle casse dei francesi quanto il Covid-19, se non di più. L’impatto delle misure adottate per contenere il contagio è stimato dallo stesso OL in 21,9 milioni di euro tra biglietti, eventi e merchandising. Senza la Champions League, i mancati introiti sono pari a 57,6 milioni, senza nemmeno il “salvagente” dell’Europa League per limitare i danni.