Lo stadio “Artemio Franchi” di Firenze è stato inserito tra i quattordici progetti che verranno finanziati con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, previste nel fondo complementare del piano strategico grandi attrattori culturali. Il finanziamento previsto per l’impianto, casa della Fiorentina, è di 95 milioni di euro. Progettato da Pierluigi Nervi e costruito tra il 1930 e il 1932, il “Franchi” è stato di recente al centro di polemiche legate ai vincoli posti dal Mibact sulla sua eventuale ristrutturazione. A gennaio, la società presieduta da Rocco Commisso, ha infatti definito “chiuso” il tema.
“A questo punto – ha dichiarato il sindaco di Firenze, Dario Nardella – possiamo partire nel giro di poche settimane con la pubblicazione del bando per il concorso internazionale di progettazione. È un’ottima notizia che conferma l’impegno del Ministero della Cultura, che oltre a vincolare questo monumento, si è attivato per trovare le risorse che consentiranno di renderlo moderno e funzionale”. A metà febbraio, lo stesso primo cittadino di Firenze aveva dato il via ai lavori di manutenzione straordinaria dello stadio, per quel che riguarda la parte sotto la tribuna Maratona, vicino alla curva Fiesole. Interventi dal valore di 2 milioni di euro, stanziati dal Comune. La seconda fase dei lavori, in programma per l’anno prossimo, impegnerà ulteriori 7 milioni.
“La cultura darà un grande contributo alla ripartenza del Paese – ha dichiarato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini – e la riqualificazione dello stadio Artemio Franchi di Pierluigi Nervi, permetterà di riqualificare un mirabile esempio di architettura del ‘900 trasformandolo in un ambiente funzionale e adeguato alle esigenze dei cittadini”. Il progetto del Franchi mira a creare un nuovo spazio sportivo-culturale di assoluta rilevanza ai fini della rigenerazione urbana dell’area di Campo di Marte a Firenze. In particolare, l’intervento prevede il recupero di un iconico monumento, considerato uno dei migliori esempi dell’architettura europea del ‘900, garantendone la funzione sportiva originaria e adeguandolo alle esigenze di sicurezza e fruibilità di un impianto contemporaneo.
A febbraio, Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, aveva fatto scorrere i titoli di coda sull’ipotesi di un nuovo stadio a Firenze: “La soprintendenza mi ha detto che non potevo fare quello che volevo – aveva dichiarato l’imprenditore italoamericano – e io ho detto loro che se è un monumento, i soldi li dovete portare voi, perché ai monumenti deve pensarci lo Stato. Rocco non metterà più soldi in questo stadio”.