Lo Spezia è al lavoro per adeguare il “Picco” ai criteri previsti per la Serie A. Il club ligure, nella passata stagione, ha usufruito della deroga (dopo aver disputato le prime partite casalinghe a Cesena). Adesso la famiglia Platek, che tre mesi fa ha rilevato le quote da Gabriele Volpi, vuole investire sulla ristrutturazione dell’impianto. Un’operazione da 15 milioni di euro, per un progetto affidato alla Gau Arena dell’architetto Gino Zavanella, lo stesso che ha progettato lo stadio della Juventus e i lavori di restyling dello stadio di Bologna. I lavori verranno realizzati in sinergia con il comune e le autorità locali, anche perché lo stadio è di proprietà comunale.
“In accordo con il Comune della Spezia – si legge nella nota – il club di via Melara è lieto di comunicare di aver affidato il progetto di ristrutturazione dello stadio Alberto Picco alla società Gau Arena dell’architetto Gino Zavanella, con un’esperienza pluridecennale nella progettazione di strutture per lo sport e non solo, capace di creare impianti unici e sostenibili, moderni e sicuri. Il progetto avrà durata triennale, con una prima fase che avrà immediatamente inizio con la progettazione e la ristrutturazione della Curva Piscina, mentre le ultime due fasi avranno inizio al termine del campionato 2021/2022, quando il focus della ristrutturazione si sposterà sulla Tribuna dell’impianto di viale Fieschi”.
L’obiettivo primario è dunque ampliare la curva, in modo da garantire il prima possibile la capienza minima richiesta per partecipare al campionato di Serie A. Stando a quanto previsto dai criteri infrastrutturali, “la capienza minima dello stadio deve essere di 16.000 posti, salvo deroghe, anche condizionate, concesse dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A per gli stadi rientranti nelle disposizioni contenute nella Legge n. 210 del 17 ottobre 2005 di conversione del decreto legge n. 162 del 17 agosto 2005”. Stando alla suddetta legge, gli impianti con una capienza pari a 10 mila posti numeri possono essere utilizzati da club di Serie A a condizione che “si tratti di impianti costruiti nel territorio di comuni aventi una popolazione inferiore a 100 mila abitanti e la competizione riguardi una squadra calcistica, avente sede o radicamento territoriale nel medesimo comune, promossa al predetto campionato per la prima volta negli ultimi venti anni”. Per lo scorso torneo è stato possibile, per il prossimo è necessario adeguarsi.
Il rinnovamento dello stadio sarà il primo investimento della famiglia Platek dal suo arrivo a La Spezia. La nuova versione del “Picco”, citando il comunicato del club, “rispetterà pienamente i criteri infrastrutturali richiesti per la partecipazione al campionato di Serie A e si rivelerà all’altezza del prestigio e dell’ambizione dello Spezia Calcio, determinato a garantire la miglior esperienza possibile ai propri tifosi per continuare a volare insieme verso un futuro radioso e ricco di soddisfazioni”.