Il Tribunale di Madrid ribadisce alla Uefa il divieto di esclusione dalle competizioni europee per i club fondatori della Superlega. Un altro giudizio a favore di Real Madrid, Barcellona e Juventus, quello emesso dal giudice Manuel Ruiz de Lara, che ha ordinato alla Uefa di «astenersi dall’escludere» i tre club in questione. Viene inoltre richiesto di annullare, rendere inefficaci e archiviare i procedimenti disciplinari avviati contro gli stessi club, che a differenza delle altre società fondatrici della Superlega non hanno raggiunto un accordo per il reintegro sotto l’egida della federazione europea. Tra le sanzioni per le quali viene chiesto l’annullamento, oltretutto, ci sono quelle concordate con i nove club (tra cui Inter e Milan, oltre all’Atletico Madrid e alle sei inglesi) che hanno fatto dietrofront: la riduzione del 5% della quota di ripartizione dei ricavi, il contributo al fondo solidale da 15 milioni, la multa da 100 milioni in caso di ulteriori violazioni dell’accordo raggiunto.
Allo stato attuale, sulla testa dei tre club che non hanno ancora raggiunto un’intesa con la Uefa, pende un procedimento disciplinare momentaneamente sospeso. Lo scorso 9 giugno, infatti, è stata comunicata la sospensione fino a nuovo avviso delle procedure relative alla potenziale violazione delle normative Uefa da parte di Barcellona, Juventus e Real Madrid per l’avvio del progetto della cosiddetta Superlega. Il 12 maggio, la Uefa ha nominato gli ispettori chiamati a condurre le indagini in merito e meno di due settimane dopo, il 25 maggio, è stata avviata un’inchiesta sui tre club. Inchiesta che però non ha prodotto nulla. Inoltre, stando a quanto dichiarato da Andrea Agnelli in conferenza stampa, la Juventus è stata «ammessa alla prossima Champions League», al di là delle sanzioni paventate dalla Uefa in merito all’esclusione dalle coppe europee.
Eppure la Juventus, come Real Madrid e Barcellona, non ha sottoscritto la Club Commitment Declaration, che ha di fatto permesso agli altri nove club fondatori della Superlega di ricucire lo strappo con la Uefa. Nello specifico, ognuno dei nove club: riconosce e accetta senza riserve la natura vincolante degli statuti Uefa, rimane impegnato e parteciperà a qualsiasi competizione Uefa per club ogni stagione per la quale si qualifica per merito sportivo, rientrerà nell’Eca (unico organo di rappresentanza per i club riconosciuto dalla Uefa), adotterà tutte le misure possibili per porre fine al coinvolgimento nella società istituita per formare e gestire la Super League. Sul fronte economico, i nove club effettueranno una donazione per un totale di 15 milioni di euro da utilizzare in favore del calcio giovanile e di base in tutta Europa, Regno Unito incluso. Inoltre, le nove società saranno soggette alla trattenuta del 5% dei ricavi distribuiti dalla Uefa per la partecipazione alle competizioni europee per club. Tale quota verrà ridistribuita tra le altre società. Inoltre, i nove ormai ex della Superlega, hanno concordato con la Uefa l’imposizione di multe da 100 milioni di euro qualora un club dovesse cercare di giocare in una competizione non autorizzata e di 50 milioni per qualsiasi altra violazione del Club Commitment Declaration.
Ad aprile, lo stesso magistrato del Tribunale di Madrid aveva già ordinato a Fifa e Uefa «di astenersi dall’intraprendere ogni azione che possa pregiudicare l’iniziativa» della Superlega. Inoltre, si è rivolto alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per chiarire se da parte di entrambe le federazioni vi sia una posizione dominante, essendo entrambe beneficiarie dei diritti economici sui contratti televisivi e del potere di impedire l’organizzazione di altre competizioni calcistiche al di fuori del loro controllo.