Gary Hoffman si dimette da presidente della Premier League. Una decisione maturata a seguito delle polemiche scaturite per l’operazione che ha portato il fondo sovrano saudita a rilevare le quote del Newcastle, anche se chiaramente nel comunicato con cui viene annunciata la sua decisione non se ne fa riferimento. Hoffman, in carica dall’aprile 2020, lascerà la poltrona a gennaio dopo neanche due anni di presidenza. Era succeduto a Richard Scudamore, che ha presieduto la lega inglese dal 1999 al 2019.
«Gary Hoffman si dimetterà da presidente della Premier League alla fine del mese di gennaio del 2022», si legge nel comunicato pubblicato ieri sul sito della Premier League, nel quale sono riportate le dichiarazioni dello stesso Hoffman: «È stato un privilegio per me condurre la Premier League nelle ultime due stagioni, in cui lo spirito del calcio inglese è stato più importante che mai. Ora, ho deciso che questo sia il momento migliore per farmi da parte e permettere ad una nuova leadership di guidare la lega attraverso la sua prossima eccitante fase». Il procedimento per la nomina di un nuovo presidente, stando a quanto fa sapere la Premier League, inizierà immediatamente.
Nei confronti di Hoffman, nelle scorse settimane, sono state sollevate diverse polemiche in merito all’acquisizione del Newcastle da parte del fondo Pif, controllato dalla famiglia reale saudita per 305 milioni di sterline. Diversi club, considerando la situazione legata ai diritti umani in Arabia Saudita, avrebbero chiesto di bloccare l’affare, ma ciò non è avvenuto. Inoltre, lo scorso mese, gli stessi club della Premier hanno votato contro le transazioni tra parti correlate, vietando di fatto sponsorizzazioni riconducibili alla proprietà di un club. Una votazione conclusasi con una maggioranza schiacciante: 18 voti a favore delle risoluzione, uno solo contrario (quello del Newcastle, appunto) e un astenuto, che dovrebbe essere il Manchester City.
L’ultimo lascito di Hoffman al termine della sua breve presidenza sarà il nuovo contratto televisivo siglato negli Usa, dove la Premier League si appresta a superare la soglia dei 2 miliardi di dollari (1,76 miliardi di euro) per il periodo 2022-2028. Ad aggiudicarsi i diritti per trasmettere le gare del massimo campionato inglese oltreoceano sarebbero Viacom, Espn (controllata da Disney) e Nbc (di proprietà di Comcast), quest’ultima attuale detentrice dal 2013. Per la Premier League si tratterebbe così dell’accordo televisivo più remunerativo tra quelli siglati con partner stranieri.