L’Eca, l’associazione dei club calcistici europei, stima in oltre 8 miliardi le entrate perse a causa del Covid-19. Come si legge nel loro report annuale, i club hanno sostenuto oltre il 90% dell’impatto finanziario della pandemia, subendo una riduzione dei ricavi derivanti dalla vendita di biglietti, dall’hospitality e dagli importi ridotti di sponsorizzazione e diritti media. «Nonostante il calo delle entrate – prosegue il report – i club devono affrontare impegni su costi fissi da precedenti periodi di ricavi in crescita, in particolare i salari». Tuttavia, anche prima dello scoppio della pandemia, il rapporto salario/entrate complessivo del calcio europeo dei club stava aumentando fino a una media del 64%. Sono state cercate, per quanto possibile, misure di mitigazione per garantire la stabilità a breve termine dei club nel mezzo dell’incertezza finanziaria che è arrivata con gli spalti vuoti, ma c’è una crescente necessità di adattare le infrastrutture finanziarie per mantenere l’equilibrio economico e garantire la redditività per il futuro.
«Ora è il momento di costruire una comprensione comune e diffusa tra tutte le parti interessate dei fattori economici e dei punti di pressione delle squadre di calcio», ha dichiarato Charlie Marshall, amministratore delegato di Eca. «Questo – prosegue – in modo che nel lavorare insieme alla ripresa possiamo anche cogliere l’opportunità di costruire più sostenibilità. Questo è un imperativo perché abbiamo imparato che essere flessibili e preparati all’imprevedibilità fa parte del nostro futuro». Per il responsabile finanziario Hugo Hamon, inoltre, «Le normative sulle finanze del calcio europeo devono essere chiare, eque e applicabili. Dall’inizio della pandemia, il debito è aumentato considerevolmente all’interno del calcio di club in generale, con molte società in tutto il continente che hanno affrontato o addirittura ceduto alla minaccia esistenziale. Dobbiamo incoraggiare gli investimenti nel nostro sport per riparare il danno finanziario subito e per guidare la crescita nel futuro. La riforma finanziaria non dovrebbe essere un obiettivo a breve termine. In effetti, sarà necessaria un’azione nel prossimo decennio per risolverla adeguatamente».
Intanto, nella giornata di giovedì, si è tenuta a Parigi la prima riunione del board di Eca in presenza, dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Sono stati eletti come nuovi membri Alessandro Antonello (Inter), Miguel Angel Gil (Atletico Madrid), Daniel Levy (Tottenham) e Vinai Venkateshem (Arsenal), mentre Oliver Kahn (Bayern Monaco) ha sostituito Michael Gerlinger (sempre del Bayern) come primo vicepresidente, per quanto quest’ultimo continuerà a presenziare nel board come osservatore. Nel corso dell’incontro, durato tre ore, l’Eca ha espresso una posizione unanime contro la proposta di un Mondiale biennale. Inoltre è stato raggiunto un accordo per bilanciare i calendari dei prossimi cicli per il calcio maschile e femminile, esprimendo profonda preoccupazione in merito alla sicurezza e al benessere dei giocatori in vista della Coppa d’Africa e delle imminenti finestre internazionali previste per l’inizio del 2022, alla luce dell’aggravarsi della situazione sanitaria. È stato inoltre rinnovato il protocollo d’intesa con la Uefa per la collaborazione tra le due organizzazioni.
«In Eca, mentre rappresentiamo oltre 240 squadre di calcio d’Europa, prendiamo le nostre decisioni collettivamente e unite come una cosa sola», ha dichiarato il presidente Nasser Al Khelaifi. «Il comitato esecutivo – prosegue – ha chiarito la nostra insistenza sul fatto che la voce dei club europei sia adeguatamente rispettata in tutte le decisioni relative al calendario delle partite internazionali e che le consultazioni siano complete e autentiche». Lo stesso presidente del Paris Saint-Germain, in precedenza, aveva sottolineato in una lettera i punti chiave per la ripartenza del calcio europeo: stabilità finanziaria, rafforzamento delle relazioni con la Uefa, maggior benefit per i membri, diversità e inclusione e nuovi valori fondati sullo spirito del calcio europeo. Su quest’ultimo tema, Al Khelaifi è tornato a parlare dell’affare Superlega: «La “non così Super Lega” è stata sconfitta attraverso integrità, coesione e protezione degli interessi di ogni membro della nostra comunità del calcio Europeo. Questi valori hanno bisogno di definire l’Eca ogni signolo giorno. Hanno cercato di dividerci, separarci e renderci più deboli. Hanno fallito. Anzi, hanno ottenuto l’esatto opposto – ci hanno unito. Ci hanno reso più forti».