Nella nuova Champions League a 36 squadre potrebbero anche esserci sette squadre dello stesso paese. Ovviamente è una ipotesi di scuola, ma con una serie di combinazioni favorevoli potrebbe accadere. Prendendo ad esempio la Serie A potrebbe essere sfruttata la possibilità di classificarsi ai primi due posti del ranking Uefa (attualmente occupati dal campionato italiano e dalla Bundesliga), in modo da poter qualificare una squadra in più, rispetto alle 4 che spettano di diritto. Inoltre, potrebbero accedere alla SuperChampions una tra Lazio e Napoli se dovesse vincere la Champions senza arrivare tra le prime 5 in Serie A ed eventualmente una tra Roma, Milan e Atalanta se dovesse conquistare l’Europa League senza arrivare tra le prime sette in campionato. Considerando anche le altre due competizioni, Europa e Conference League, l’anno prossimo potrebbero addirittura essere undici le squadre italiane impegnate in Europa. La nuova Champions, così come anche i nuovi format di Europa e Conference League sempre a 36 squadre, prenderanno il via nella prossima stagione e sono stati concepiti dall’Uefa dopo un percorso iniziato nel 2018 e concluso nel 2022 con la definizione degli ultimi dettagli. “Il format perfetto non esiste, ma abbiamo cercato di arrivarci il più possibile”, ha spiegato Giorgio Marchetti, storico responsabile delle competizioni Uefa per club, nel corso di un incontro informale con la stampa italiana in un hotel di Milano.
Alla base della nuova Champions League c’è la volontà di espandere la partecipazione dei club senza toccare la qualità della competizione. Entrando nel dettaglio, dalla prossima stagione le 36 squadre iscritte alla Champions parteciperanno a una classifica unica. Le squadre giocheranno otto partite, due in più rispetto ad ora. La grande novità è che si affronteranno otto squadre diverse, giocando metà delle partite in casa e metà in trasferta. Per determinare le otto diverse avversarie, le squadre saranno inizialmente inserite in quattro fasce in base al ranking. Ciascuna sarà quindi sorteggiata per giocare contro due avversari per fascia (non saranno possibili derby, se non in casi eccezionali). In questo modo ogni club avrà l’opportunità di misurarsi contro un maggior numero di avversari e ai tifosi la prospettiva di vedere le squadre migliori affrontarsi più spesso e prima nella competizione. Non è un caso che dalla Uefa filtra ottimismo sugli introiti legati ai nuovi contratti tv, che saranno tutti al rialzo. Inoltre, col nuovo format ci saranno partite più competitive per tutti i club, anche quelli di quarta fascia ad esempio avranno il 25% di gare contro squadre in teoria del loro stesso livello. In caso di arrivi a pari punti nel girone, la posizione di ogni squadra sarà definita in base alla differenza reti e non più dai risultati negli scontri diretti.